giovedì, 2 Maggio 2024

Scalo Venezia, protesta la Save e sono guai per i pax

Stop agli investimenti vista la mancata firma del contratto di programma, attesa da 12 anni

All'aeroporto di Venezia sono iniziati i disagi per i passeggeri. Le minacce della settimana scorsa di Enrico Marchi, presidente di Save, non sono rimaste sulla carta. La società di gestione ha infatti deciso di non aumentare i varchi di sicurezza in concomitanza con il 'picco' di traffico come forma di protesta per l'attesa, che si protrae da 12 anni, della firma da parte di Enac del contratto di programma, che permetterebbe alla società di gestione dello scalo lagunare di adeguare le tariffe aeroportuali, dando corso agli investimenti infrastrutturali previsti.  
In attesa che la situazione si sblocchi, Save ha deciso di stoppare tutti gli investimenti non legati alla sicurezza, a partire dall'assunzione di personale destinato ai varchi di accesso ai gate. Lunghissime code di passeggeri (molti dei quali croceristi esteri che rientravano a casa dopo una settimana di vacanza nel Mediterraneo orientale) si sono così formate sin dal mattino, con conseguenti ritardi nel decollo dei voli nel terzo scalo internazionale italiano. Secondo i sindacati, alcuni passeggeri, proprio a causa dei tempi dilatati nel superamento dei varchi di sicurezza, sarebbero rimasti a terra.    
In depliant e cartelloni disseminati nell'aerostazione la questione è stata spiegata ai viaggiatori. "Ci scusiamo con i passeggeri costretti a subire disagi – recita il volantino – a causa delle azioni oggi intraprese dal gestore che sono mirate a sensibilizzare le autorità, con le quali non è nemmeno più possibile dialogare".

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