venerdì, 26 Aprile 2024

Assoalbergatori, delusione per ultimo tavolo tecnico

Inaccettabile non recepire stagionalità e continuare a tagliare gli stipendi

“Aprendo i giornali ci stiamo chiedendo di quale incontro si stia parlando giacché al tavolo al quale abbiamo partecipato noi, le posizioni espresse dalla Regione sono state tutt’altro che positive ed incoraggianti rispetto al sostegno al reddito a partire dal 2013. Le dichiarazioni apparse oggi sulla stampa attribuite all’assessore Donazzan e all’Associazione Albergatori non corrispondono a quanto avvenuto ed espresso nella riunione di ieri, se non per la posizione delle OO.SS.”, è quanto afferma il Consiglio Direttivo dell’Associazione Albergatori Termali in seguito al tavolo regionale tenutosi nei giorni scorsi allo scopo di affrontare le problematiche del comparto termale.
“Alla riunione, ad esempio, mai nessuno ha pronunciato inviti rivolti alle aziende, affinché ritirassero le procedure di mobilità, ad eccezione del sindacato. Queste stesse sono tutt’altro che di dubbia legittimità giuridica. La stessa Donazzan ha, poi, affermato che dall’1 gennaio  non v’è certezza di rifinanziamenti e Leopardi dell’Inps ha prospettato come unica possibilità l’utilizzo dell’ASPI per 90 gg di sospensione distribuito sui 2 anni, cosa che, però, continua ad escludere la fattispecie delle chiusure programmate – dicono dall’Associazione – Pertanto, l’Assoalbergatori è disposta a ragionare su un eventuale ammortizzatore sociale per le aziende che abbiano un periodo di chiusura uguale o inferiore a quelle che saranno le previsioni legislative per poter ottenere il sostegno al reddito, mentre si ritiene inaccettabile non recepire la stagionalità e continuare a pensare di tagliare gli stipendi per alimentare sistemi la cui legittimità sia incerta. Tornare indietro ora è fuori dalla nostra volontà, tanto più che oltre la metà degli 800 lavoratori che hanno ricevuto la nostra proposta l’hanno accettata e firmata. Continuiamo a non capire la posizione di Confindustria che concorda sul taglio degli stipendi, che non dà alcuna prospettiva di rilancio al settore, restando ancorata a concetti superati e dannosi per le imprese. Se siamo ricorsi alla Regione è perché ci aspettiamo una proposta valida, dignitosa e più sostenibile di quella già ricevuta dall’assessore provinciale Barison, considerata inaccettabile”.

 

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