domenica, 22 Dicembre 2024

Venezia, Clia teme stop totale per le crociere

Clia è “seriamente preoccupata del futuro della crocieristica a Venezia e, di conseguenza, in tutto l’Adriatico”. L’associazione, che raggruppa 70 compagnie, sottolinea che “sono quasi tre anni che il comparto è costretto ad operare in una situazione di incertezza e precarietà, visto che gli impegni assunti dal governo italiano nel 2021 rispetto ad un piano alternativo per la crocieristica non sono finora stati rispettati o implementati. Purtroppo – rileva Francesco Galietti, direttore Clia Italia – una situazione provvisoria rischia di diventare permanente e questo penalizza l’intero settore del turismo crocieristico. Agire senza certezza di quale sarà la situazione nei prossimi anni mette a rischio la presenza delle crociere a Venezia”.

“Al momento solo due compagnie hanno deciso di confermare i loro scali – prosegue – ma se gli impegni non dovessero essere rispettati non è escluso che lascino per sempre la città. Questo vorrebbe dire sia perdere lo status di homeport da parte di Venezia, cioè di porto capolinea, sia un calo strutturale del traffico crocieristico e quindi del turismo in tutto l’Adriatico. L’attuale mancanza di certezze ha indotto molti armatori a dirottare le proprie navi su altri scali e altri Paesi”.

“Le compagnie – spiega ancora – hanno sempre ribadito, ben prima del 2021, di essere favorevoli a non transitare più dalla Giudecca e hanno chiesto con convinzione la predisposizione di una soluzione alternativa, ma finora non è stato avviato nessun confronto concreto. Le crociere rappresentano meno del 2% del traffico in laguna, ma sono il settore tecnologicamente più avanzato e innovativo del comparto marittimo. Anche per questo – conclude Galietti – possono fornire un contributo importante a sviluppare soluzioni che siano contemporaneamente in grado di preservare l’ ecosistema lagunare e lo sviluppo economico sostenibile della città. Inoltre mettere in discussione la permanenza delle crociere a Venezia equivale a mettere in discussione anche l’intera esistenza della portualità veneziana”.

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