‘Musalab – Franca Rame-Dario Fo’ è il nome del nuovo spazio inaugurato Verona destinato a valorizzare l’archivio del premio Nobel per la letteratura e della moglie scomparsa Franca. Ospitato nella nuova sede dell’Archivio di Stato è stato inaugurato con un taglio del nastro dallo stesso attore, da Dario Franceschini, ministro di Beni Culturali e Turismo e da Flavio Tosi, sindaco di Verona.
“C’è stata la possibilità -ha spiegato Franceschini – di poter disporre di questi spazi importanti dell’Archivio di Stato e volevamo fare in fretta. Verona è legata al maestro Fo e quindi abbiamo scelto questa città. Dopo tutto Dario Fo appartiene un po’ a tutti, è dove c’è è territorio del mondo”. Il laboratorio-museo contiene copioni, manoscritti, stesure progressive dei lavori svolti da Dario Fo e Franca Rame, disegni, bozzetti, dipinti, manifesti, copie di contratti, libri, articoli, costumi, pupazzi, marionette, scenografie, locandine e fotografie di scena.
L’inaugurazione è avvenuta alla vigilia del 90° compleanno del premio Nobel.
“È importante che non diventi un transito, una cosa tanto per gradire – ha detto Fo -, ma che rimanga a lungo e soprattutto per fare questo bisogna variare. Bisogna inventare ogni mese sempre cose diverse affinché il pubblico partecipi come fosse una festa ogni volta che viene qui”.
L’iniziativa si rivolge anche ai giovani: “non soltanto c’è la possibilità di sfogliare – ha sottolineato Fo – ma soprattutto trovare degli spazi in modo che possano lavorare vicino a noi. È un centro internazionale di studi su arte e spettacolo per promuovere nuove idee, per immaginare e, scambiare e sperimentare progetti”. L’archivio era stato ideato e realizzato da Franca Rame che lo aveva progettato e reso disponibile online già dal 1995, ed è stato riconosciuto patrimonio culturale della storia italiana e dichiarato d’interesse storico da parte del Mibac.
“Verona è onorata di ospitare lo spazio espositivo di un artista come Dario Fo – ha commentato Tosi – una figura eclettica e geniale, unica nel panorama culturale italiano. La collocazione dell’archivio negli spazi degli ex Magazzini Generali, restituiti alla città grazie all’intervento di Fondazione Cariverona – ha aggiunto – è in assoluto la più adatta, visto che si trova all’interno di quello che si appresta a diventare Polo Culturale cittadino”.