Entro il 2020 si saprà se l’arte delle perle di vetro di Venezia verrà riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale. È quanto è emerso durante il seminario ‘Essere, fare, trasmettere: l’arte delle perle di vetro’. L’appuntamento è stato organizzato con il Comune di Venezia su iniziativa del Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro veneziane, promotore del dossier di candidatura internazionale ‘L’Art de la Perle de Verre’, coordinata dal Mibact e Unesco.
“Il Comune di Venezia – ha sottolineato Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale – ha voluto da subito sostenere con entusiasmo questa candidatura, consapevole che l’arte delle perle di vetro rappresenta non solo un’eccellenza del territorio ma anche un sapere tradizionale tramandato di generazione in generazione da oltre sette secoli”.
Un’arte radicata in centro storico soprattutto in due sestieri di Cannaregio e Castello. L’isola di Murano è rinomata invece per le fornaci in cui si realizzano le bacchette di vetro, la materia prima delle perle.
Il 31 marzo di quest’anno è stata depositata a Unesco Parigi una candidatura congiunta, coordinata dal ministero di Beni Culturali e Turismo con l’appoggio delle istituzioni territoriali, dal titolo ‘L’Art de la perle de verre’.