giovedì, 28 Marzo 2024

Venezia si svela alla Cina tra cultura e ‘cassa’

La Fondazione Musei Civici di Venezia getta un ponte con la Cina per rodare un 'format' di mostre teso a far conoscere l'arte e la cultura cittadina, specie dei secoli d'oro della 'Serenissima', e far cassa per restaurare i beni presenti nella rete delle 11 sedi museali.
I musei civici si muovono come un 'corpo unico' per mantenere "una posizione di doverosa centralità", forte di un bilancio in pareggio, con un fatturato di 25 milioni di euro, e un'occhio che guarda al futuro in modo manageriale sulla base di un patrimonio di beni secolari. 
”La Fondazione – ha detto Angela Vettese, assessore alla cultura e turismo – è in buona salute a differenza della città che sta passando un momento difficile”.
Il presidente della Fondazione Musei Civici, Walter Hartsarich, ha puntato l'attenzione sul binomio cultura-risorse. Se Palazzo Ducale (1,7 mln di visitatori) o il Museo Correr di fatto sono 'autosufficienti', le altre sedi hanno bisogno di fondi e contributi da privati. Bisogna muoversi attraverso progetti culturali che creino ‘interesse’ e domandarsi perché se “qualcuno affitta Ponte vecchio a Firenze” non incentivare lo stesso nei musei Veneziani o sviluppare il rapporto con spazi privati per presentare lì le opere?
Ma è da cultura-fondi-valorizzazione del patrimonio che nascono le tre mostre in Cina con opere dagli 11 musei, che dovrebbero prendere vita quest'anno sotto la voce 'Splendori di Venezia'.  Sul fronte espositivo l'offerta si sviluppa dal 2 febbraio fino a dicembre, con i disegni veneziani dalla National Gallery di Washington. Passando anche per la 'chicca' di una mostra con un solo disegno, l'autoritratto attribuito a Tiziano, presentato al Correr (22 marzo).

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