"Battetevi perché non passi la proposta di accorpare le festività non religiose alle domeniche”. È questo l'appello lanciato dagli operatori turistici della costa veneziana ai parlamentari veneti. La preoccupazione è per le conseguenze che si potrebbero avere sul comparto dell'economia, nel caso in cui l'ipotesi del Governo, dovesse essere attuata. “Non è escluso – dicono gli operatori turistici – che la manovra possa portare a dei benefici: ma questi sarebbero inferiori ai danni che provocherebbe sul turismo. Va solo considerato che è sempre più presente l'abitudine di molti turisti di approfittare dei ponti festivi per fare vacanze brevi – sottolineano – togliendo questi ponti si bloccherebbe un importante introito per l'economia turistica, con danni notevoli sulle aziende e, a cascata, sui tanti lavoratori impiegati in questo comparto”.
L’appello è stato firmato dai responsabili dei Consorzi JesoloEraclea, CavallinoTreporti, Rosolina, Bibione, Caorle, Chioggia. “Anche se ora la proposta Tremonti rimane solo un suggerimento nel ventaglio delle possibili soluzioni per fare fronte al periodo nero dell'economia – concludono – c'é il rischio che i prossimi 25 aprile, Primo maggio e 2 giugno, gli italiani vadano comunque a lavorare e i bambini a scuola”.
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