“Un’ipotesi folle di azzeramento delle crociere su Venezia rischia di innescare un effetto domino devastante con la perdita di più di 4000 posti di lavoro nella sola città di Venezia, ma anche con effetti paralleli sugli altri porti dell’Alto adriatico”. É quqnto afferma Alessandro Santi, presidente dell’Associazione agenti marittimi del Veneto, lanciando un’avvertimento con Federagenti, lassociazione nazionale degli agenti marittimi.
Soddisfazione, intanto, per la svolta positiva indicata dal vicepremier Matteo Salvini, che aha parlato di tutela della città ma senza metterla sotto una teca. Le indicazioni che emergono anche dal’ultima nota del ministero dei Trasporti e del ministro Toninelli “riconfermano che il traffico crocieristico può essere gestito nella Laguna di Venezia grazie a impatti ambientali marginali anche in termini di moto ondoso e di sicurezza della navigazione – spiega Federagenti – L’attenzione si è spostata dall’analisi dell’impatto tecnico, ambientale e di sicurezza della navigazione alla sostenibilità turistica che, secondo il ministero, sarebbe la vera motivazione per bandire le grandi navi da crociera da Venezia, restringendo ulteriormente le modalità di accesso alla stazione marittima. Un punto di vista positivo perché siamo in grado, dati alla mano, di rassicurare il ministero che il traffico dei crocieristi incide meno del 5% sul totale dei turisti (30 milioni all’anno) che invadono quotidianamente la città e peraltro con capacità di spesa superiori alla media”.
Per Federagenti ora serve un piano Venezia che preveda “il traffico crocieristico in città”.