Venezia, Gdf e Polizia locale scoprono 31 strutture ricettive abusive

Non si è firmato durante l’estate il piano ‘Back in Venice’, attività di controllo congiunta di Guardia di Finanza e Polizia locale di Venezia, per intercettare le strutture ricettive abusive e irregolari, o comunque non in regola sotto il profilo fiscale, presenti nel territorio comunale, in particolare nella città storica.
I 200 controlli effettuati hanno permesso di scovare 31 strutture abusive e altre 8 che avevano dichiarato una capacità ricettiva inferiore rispetto a quella effettivamente riscontrata, oltre a comminare sanzioni amministrative per 216mila euro.
Le attività ispettive hanno permesso di riscontrare l’esistenza di camere ricavate all’interno di magazzini, garage e addirittura ripostigli, con condizioni igienico-sanitarie precarie e in alcuni casi carenti. In un caso particolare, è emerso come la proprietaria di un immobile vivesse in un magazzino per poter affittare tutte le stanze della propria abitazione, disponendo così di 20 posti letto in più rispetto a quanto autorizzato. In altre circostanze, le disponibilità in sovrannumero sono state ricavate con la collocazione di letti in anticamere, cucine e sottoscala.
L’operazione è stata predisposta con l’utilizzo di ‘Dogale’, software ‘in house’ della Finanza, in grado di confrontare le numerose offerte di pernottamento presenti sui principali portali turistici online con le effettive strutture ricettive censite nei database del Comune di Venezia. Sono risultate utili anche le centinaia di interviste somministrate ai turisti in partenza sulle modalità di soggiorno nella città storica.

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