“Preoccuparsi dell’aria inquinata può sembrare strano in una città con poche strade e macchine, ma l’aria di Venezia presenta dei rischi nascosti” ha detto Axel Friedrich, un ambientalista esperto di inquinamento che lavora con l’Ong tedesca Nabu. Sul banco degli imputati sono finite le emissioni delle navi da crociera che entrano il laguna, passando davanti a San Marco.
Una tesi che Sandro Trevisanato, presidente di Vtp (Venezia Terminal Passeggeri), definisce ‘una bufala’, mentre Pino Musolino, presidente dell’Autorità portuale di Venezia, bolla con un “non portano dati, portano commenti”.
Ma l’articolo del Guardian ha gettato nuova benzina sul fuoco di una polemica, quella dei ‘grattacieli del mare’ a Venezia, che va avanti da anni. “Ogni giorno 5 o 6 delle più grandi navi da crociera del mondo – riporta il quotidiano inglese – avanzano nel cuore della città antica. Queste navi pubblicizzano i loro lussuosi ristoranti, le loro grandi piscine e il divertimento esotico ma non dicono nulla sulle esalazioni che sprigionano nell’ atmosfera”.
Trevisanato ricorda che “l’inquinamento da navi passeggeri è pari a zero perché vengono utilizzati carburanti ‘puliti’ e le stesse navi non possono scaricare ‘rifiuti’ nell’aria a 10 miglia dalle bocche di porto della città, mentre vi transitano e stazionano. Le cosiddette grandi navi, poi, non passano più per Venezia viste le restrizioni imposte al tonnellaggio. Lo scandalismo ambientalista di certi personaggi – conclude – non tiene conto del fatto che le navi da crociera sono un passaggio stagionale mentre ad esempio i mezzi pubblici, i vaporetti, inquinano tantissimo e che i picchi di inquinamento si hanno quando il riscaldamento delle case è acceso mentre la città è attraversata da migliaia di barche a motore anche di stazze notevoli che non hanno limiti sui carburanti”.