Nel 2008 l’agriturismo veneto ha registrato una crescita di circa il 20% degli arrivi e di quasi il 17% delle presenze, per un totale che supera i 435 mila pernottamenti. “Siamo consapevoli dell’importanza dell’agriturismo, non solo economica ma anche turistica e identitaria – ha sottolineato il vicepresidente della giunta regionale Franco Manzato – per il quale abbiamo ipotizzato una complementarità con il più vasto comparto dell’accoglienza, che questo segmento completa e arricchisce”. Oggi sono circa 1200 le aziende agricole che si dedicato a questa attività, pari a quasi il 7% del totale nazionali: cifre che collocano la regione al terzo posto alle spalle di: Toscana (22,4%) e Trentino Alto Adige (17,3%). Le principali offerte sono la ristorazione (55,1 % nel 2007) e l’alloggio (56 %), seguiti dalla degustazione delle produzioni (39,6,2%), non in alternativa tra loro, anzi. Altre attività proposte agli ospiti da circa il 37% delle aziende sono l’equitazione, l’escursionismo, l’osservazione naturalistica, il trekking, la mountain bike, lo sport. L’offerta di alloggio è costituita da circa 8 mila 800 posti letto in camere o abitazioni indipendenti e in 355 piazzole di sosta per il soggiorno all’aperto, mentre sono circa 37 mila i posti a sedere nelle proposte di ristorazione. Un’altra attività alla quale si è dedicato poco meno di un quarto delle aziende agricole/agrituristiche è quello delle “Fattorie Didattiche”, che svolgono attività mirate per la scuola e famiglie, con la finalità di consolidare i legami dei ragazzi con il proprio territorio.