“Dalla scorsa estate la legge ci assegna la possibilità di individuare, ‘con particolare riguardo al centro storico e alle isole’, i limiti massimi e i presupposti per la destinazione degli immobili residenziali ad attività di locazione breve. E così da qualche mese stiamo lavorando a una regolamentazione d’avanguardia”. Lo dice il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, in una intervista al QN.
Rispetto all’idea portante della regolamentazione “abbiamo una traccia in condivisione con tutte le categorie interessate, a partire dai proprietari. La città non può essere prenotabile all’infinito attraverso canali che sfuggono a ogni verifica. In questa prospettiva, riprendere il controllo anche delle presenze nelle case private diventa inevitabile. Io sono dell’idea che se un proprietario che vuole affittare casa per periodi brevi possa farlo massimo per 120 giorni. Altrimenti quell’abitazione dovrà iscriversi all’apposito regolamento emanato dal Consiglio comunale e sottostare a regole ben determinate. Posti letto, vani, presenze: tutto verificato all’origine e centralizzato in uno stesso sistema, con vantaggi organizzativi, erariali e di sicurezza”.
Rispetto a eventuali reazioni di Airbnb o altri grandi portali “non abbiamo paura di nessuno. Qualche anno fa provarono a proporci pagamenti a forfait, in forma anonima, slegati da ogni corrispondenza tra abitazioni e presenze. Rifiutammo. Adesso li aspettiamo al varco. Non è più tempo di furberie. Chi deciderà di affittare solo per 120 giorni, deve sapere che in tutti gli altri 245 avrà Polizia locale e Gdf alla porta. A controllare”.