Nuove prospettive per il termalismo euganeo


Il Bacino Termale Euganeo è al centro di una nuova visione strategica lanciata ad Abano Terme da Federalberghi Veneto e Confindustria Veneto, con la presentazione del position paper ‘Nuove prospettive per il termalismo euganeo’. Un documento articolato in 7 pilastri che delinea una roadmap concreta per rilanciare il comparto, fondendo tradizione millenaria e innovazione sostenibile.

“Il Bacino Termale Euganeo rappresenta un’eccellenza internazionale e una risorsa strategica per il sistema turistico veneto. Il Position Paper presentato oggi segna un importante passo avanti, delineando con chiarezza una visione innovativa, sostenibile e condivisa per il rilancio di uno dei distretti più identitari della nostra regione. E per riuscirci deve diventare ‘figo’: figo da visitare, da vivere, da promuovere, da raccontare. Il Bacino deve essere attrattivo nelle strutture, nelle infrastrutture, nel cibo, nello sport, nello shopping e, soprattutto, nella cura. Abbiamo l’acqua termale, curativa, un plus unico che molti altri luoghi non hanno. Ma deve diventare figo anche lavorare qui e attrarre investimenti che possano valorizzare strutture e territori. Infine, bisogna investire nella prevenzione e nel benessere, che non sono un costo, ma un’opportunità. Serve solo comunicarlo meglio”, ha detto Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto.

Attraverso analisi, testimonianze e visioni strategiche, è stato approfondito il ruolo chiave delle terme per lo sviluppo turistico, economico e territoriale dell’intera destinazione termale euganea che include i Comuni di Abano Terme, Montegrotto Terme, Battaglia Terme, Galzignano Terme, Teolo e altri territori del BIOCE (Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei), è immerso nel Parco Naturale dei Colli Euganei e rappresenta oggi la più grande destinazione termale d’Europa per capacità ricettiva e densità di strutture specializzate.

Dati alla mano, la ripartenza del comparto dopo la pandemia procede con fatica: le presenze straniere sono ancora in calo (-19,5% sul 2019), e la durata media dei soggiorni è scesa a 3,3 giorni, riducendo l’efficacia dei trattamenti. Tuttavia, i segnali incoraggianti non mancano: uno studio Unioncamere mostra che il turista termale ha una spesa media giornaliera di 200 euro e un tasso di fidelizzazione del 70%, mentre l’interesse per i servizi curativi e medical wellness è in crescita costante.

“Le terme non sono solo storia e tradizione – prosegue Caner – ma rappresentano oggi un’opportunità concreta di rigenerazione economica e sociale, di valorizzazione dell’ambiente e di promozione della salute. La sfida che ci poniamo è traghettare il termalismo verso una dimensione contemporanea, capace di integrare medicina, benessere, turismo slow e sostenibilità”.

Il documento proposto da Federalberghi e Confindustria punta su:

  • revisione normativa, con l’aggiornamento della legge quadro nazionale sul termalismo e del PURT regionale;
  • innovazione del prodotto turistico, con percorsi integrati su medical wellness, sport, silver economy, women’s health;
  • creazione di una governance unica, attraverso una Fondazione di partecipazione del turismo termale;
  • digitalizzazione avanzata, sfruttando le opportunità del bando PR FESR “Smart Tourism Destination”;
  • politiche del lavoro e della formazione, per rendere attrattiva e stabile l’offerta occupazionale nel comparto;
  • finanziamenti mirati, per sostenere ricerca scientifica, riqualificazione urbana e marketing territoriale
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