martedì, 26 Novembre 2024

Occupazione camere in calo in 554 hotel italiani nel 2012

E per il 2013 operatori prevedono più occupazione ma con contrazione della redditività

Un grigio 2012 per l'industria dell'ospitalità. Il bilancio annuale 2012 (gennaio-dicembre) si chiude con un'occupazione camere in discesa e prezzi leggermente ritoccati. Gli alberghi delle 45 città capoluogo protagoniste del consuntivo di Italian Hotel Monitor presentano risultati molto simili a quelli dello scorso anno. Le rilevazioni mensili di Trademark Italia evidenziano la leggera contrazione dell'indice di occupazione camere che passa dal 64,7% dello scorso anno al 63,4% (-1,3 punti percentuali) e un piccolo aumento del prezzo medio camera (Average Daily Rate).
I 554 gestori di hotel italiani che partecipano al Monitor segnalano un prezzo medio 2012 di 111,98 euro per camera venduta. Il "ritocco" dei prezzi è insignificante: +0,3% rispetto allo stesso periodo del 2011.
L'analisi delle singole città evidenzia un passo avanti della R.O. (Room Occupancy) mensile in 8 capoluoghi di provincia (sui 45 monitorati). In 12 città è stata superata la soglia "psicologica" del 60% di occupazione camere, che per gli addetti ai lavori significa "solidità gestionale". Solo Firenze supera quota 70%. La maggioranza delle località (26) si attesta tra il 50 e il 60%. In 8 città l'occupazione camere risulta al di sotto del 50%, segnale abbastanza evidente di crisi della domanda.
Nel 2012 sul gradino più alto della classifica annuale in termini di occupazione camere si colloca Firenze (70,8%) che, pur in contrazione sul 2011 (-3,4 punti), è l'unica a superare la soglia del 70% con un prezzo medio di 121,34 euro (piccola crescita dello 0,7% rispetto al 2011).
Seguono Roma (68,5%), Venezia (66,9%), Milano (66,5%). Completano la "Top Ten" annuale Siena, Rimini, Pisa, Bergamo, Ravenna e Napoli, tutte con occupazioni camere leggermente superiori al 60%.
Nonostante le positive previsioni di alcuni istituti di ricerca relative al movimento nelle città d'arte e cultura, per la maggioranza degli operatori le prospettive per il 2013 sono orientate verso una performance leggermente superiore in termini di occupazione, ma con una decisa contrazione della redditività e dei margini operativi.

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