giovedì, 19 Dicembre 2024

Se le compagnie aeree diventano rivenditori di viaggio multi-prodotto

Nel 2013 le entrate accessorie delle compagnie aeree (pagamenti a la carte, commissioni su servizi orientati al viaggio e vendita di punti frequent flier, etc) hanno raggiunto i 31,5 miliardi di dollari, con un incremento del 1200% circa dal 2007. Lo riporta uno studio condotto da IdeaWorksCompany e commissionato da CarTrawler, che ha analizzato i dati finanziari di 114 compagnie aeree in tutto il mondo, 59 delle quali divulgano le proprie entrate accessorie, rivelando che tali entrate hanno raggiunto i 16 dollari per passeggero nel 2013, superando le stime globali sull’utile per passeggero.

“Compagnie aeree di tutto il mondo condividono un modello evolutivo comune: l’evoluzione da servizio di trasporto aereo a rivenditori di viaggio multi-prodotto”, afferma Michael Cunningham, CarTrawler Chief Commercial Officer.

Nel 2007, non venivano ancora addebitati costi aggiuntivi per la registrazione dei bagagli, l’imbarco prioritario e posti più spaziosi. Quell’anno i primi dieci vettori generavano entrate accessorie complessive pari a circa 2,1 miliardi di dollari. Sette anni più tardi, alcune delle compagnie iniziali sono rimaste tra le prime dieci in classifica, ma il volume totale delle entrate ha subito un incremento drastico, passando a 20,4 miliardi di dollari.

Michael O’Leary, patron di Ryanair, una volta ha dichiarato: “le altre compagnie aeree si chiedono come aumentare le proprie tariffe. Noi cerchiamo di liberarcene”. La sua idea era di basarsi sulle entrate accessorie in sostituzione delle tariffe passeggeri. Nel 2007, Ryanair ha ottenuto il risultato migliore con il 16,2%, considerando le entrate accessorie come una percentuale delle entrate totali della compagnia aerea. Tuttavia, nel 2013 il vettore è retrocesso in quinta posizione.

In testa alla rivoluzione delle entrate accessorie troviamo oggi Spirit, Wizz Air, e Allegiant, che hanno superato la soglia del 30%.

 

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