giovedì, 19 Dicembre 2024

M5s chiede a Mibact intervento su Enit con tre interrogazioni

“Il Mibact intervenga al più presto sull’Enit, che dovrebbe rilanciare e promuovere il comparto in Italia, vero ‘petrolio’ del nostro Belpaese, ma che invece agisce come un carrozzone allo sbando, guidato dai soliti amici degli amici, stagna nel totale immobilismo  e, in barba alle regole minime sulla trasparenza, non rende conto di come usa i soldi pubblici”.

È l’appello dei deputati del M5S contenuto in tre interrogazioni a firma del portavoce 5stelle, Mattia Fantinati, rivolte al Mibact.  
“In una prima interrogazione denunciamo la mancata pubblicazione sul sito web dell’Enit ‘dei dati relativi ai compensi dei componenti del consiglio di amministrazione, del bilancio consuntivo e preventivo e del regolamento organizzativo’ chiedendo al ministero se ne sia a conoscenza e cosa intenda fare in merito.

La seconda interrogazione – continua Mattia Fantinati, deputato 5stelle in Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo – riguarda la trasformazione dei contratti del personale a tempo indeterminato, procedura che lo stesso Mibact avrebbe chiesto all’Enit, con una nota datata lo scorso 13 settembre, di non portare a compimento rilevando ‘alcuni profili di illegittimità’ a causa del ‘mancato rispetto da parte dell’Enit, di quanto previsto dall’articolo 11 dello Statuto’, secondo il quale ‘ogni atto di ordinaria o straordinaria amministrazione che possa ragionevolmente essere considerato fondamentale per l’attività Enit’ deve essere presentato al Mibact per il ‘seguito di competenza e l’analisi postuma dell’atto’. Chiediamo a tale proposito se il Ministero, che ha l’onere di controllare l’ente, sia stato informato preventivamente e quale sia la sua posizione su questo aspetto”.   

Infine, nella terza, interrogazione, proseguono gli esponenti M5s, “chiediamo chiarezza sulle schede progetto, lacunose in molti punti, presentate dall’Enit per accedere ai finanziamenti, che ammonterebbero ad alcune decine di milioni di euro e rischiano dopo la fine di quest’anno di non poter essere più utilizzate”. 

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