Dopo la battuta di arresto dell’anno scorso causa Covid, torna a crescere anche il fatturato dei porti turistici italiani: l’8% in più contro il -5% del 2020. “E’ una conseguenza del turismo di prossimità, del fatto che molti italiani hanno riscoperto i propri lidi tradizionali e hanno abbinato alla vacanza balneare anche un’imbarcazione, dal gommone alla barca a vela: questo ha aumentato l’occupazione nei porti turistici e qualche segnale positivo lo abbiamo anche nelle vendite dei posti barca che servono per realizzare nuovi porti turistici” spiega Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, alla conferenza nazionale sul turismo nautico in occasione del Salone Nautico di Genova.
“Ricordiamoci che oggi ci sono 20 mila posti barca in corso di costruzione in Italia – aggiunge – e molti progetti congelati o rallentati trarranno vantaggio da questo momento di ossigeno”. Le previsioni sono buone anche per il 2022: +5% gli ormeggi stanziali che sono la voce più importante nel fatturato dei porti turistici, +5% quelli in transito e segno più anche per le altre voci che vanno a comporre il fatturato complessivo, dai rimessaggi alla manutenzione (+4%), dalle vendite di carburante (+4%), attrezzatura (2,5%) e posti barca (3%) ai servizi accessori (4%).
“Ci si aspetta che questo beneficio del turismo di prossimità continui ancora un paio d’anni almeno, poi si vedrà quali saranno le nuove tendenze del mercato” continua Perocchio, spiegando che è vicino anche il ritorno agli anni d’oro pre-crisi. “Veniamo da un -35% nel settore dei porti turisti nella fase del grande crollo del mercato nautico nel 2011-2012, ma con le previsioni di quest’anno e del prossimo ci stiamo lentamente riavvicinando ai valori del 2008, gli ultimi migliori valori realizzati nel nostro comparto – continua -. Da 3 anni eravamo in crescita del 2-3%, una crescita timida che si è interrotta l’anno scorso e ora riparte”.