giovedì, 26 Dicembre 2024

Fumata nera sulle retribuzioni, Ita e sindacati al ministero

Ancora nessun accordo al tavolo tra Ita Airways e i sindacati di categoria sugli aumenti salariali per i dipendenti della compagnia. Dopo il nulla di fatto registrato dodici giorni fa il nuovo incontro non ha prodotto un esito diverso e la strada tracciata è quella che sposta il confronto al ministero del Lavoro. I sindacati, pur riconoscendo “alcune disponibilità” dell’azienda “a fare passi avanti”, sottolineano tempistiche non certe e “contenuti non ancora sufficienti a raggiungere gli obiettivi minimi retributivi e organizzativi” ritenuti necessari. La richiesta resta quella di un innalzamento degli stipendi per i lavoratori della newco che, denunciano i sindacati, rapportati alla media delle altre compagnie europee sono tra i più bassi del continente.

Un confronto che prosegue proprio nei giorni in cui la trattativa tra il Tesoro e Lufthansa, per la vendita di una quota di Ita, sembra avere imboccato una direzione più netta con la firma di una lettera d’intenti “propedeutica”, ha spiegato il ministero dell’Economia e delle Finanze in una nota, ad “aprire la trattativa privata tra le parti”.

A tracciare il percorso è stato anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti indicando in “due mesi” il margine di tempo necessario per chiudere con il vettore tedesco che, secondo indiscrezioni, dovrebbe mettere sul piatto tra i 250 e i 300 milioni attraverso un aumento di capitale riservato per rilevare una quota del 40% e poi salire al 100% della compagnia italiana. Intanto proseguono le interlocuzioni, con Ita e Lufthansa presenti al Mit tra le 50 imprese e associazioni che hanno incontrato i ministri dei Trasporti e delle Infrastrutture di Italia e Germania, Matteo Salvini e Volker Wissing.

Tiene banco poi anche il tema degli ex dipendenti di Alitalia che chiedono di essere assunti da Ita. Ipotesi per la quale, come ha ricordato il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami, il governo ha già espresso la “ferma volontà” che ci sia un riassorbimento in Ita del personale impegnato precedentemente in Alitalia.

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