venerdì, 22 Novembre 2024

Caro-voli, moral suasion non basta: servono misure

Tavoli sul trasporto aereo e indagine Antitrust non serviranno a ridurre i prezzi dei biglietti aerei per volare durante le prossime festività natalizie. La pensano così le associazioni dei consumatori che chiedono piuttosto misure efficaci per prevenire fenomeni speculativi e tutelare le tasche dei viaggiatori.

“Va bene la moral suasion avviata dal Governo e le indagini sulle tariffe aperte dall’Antitrust, ma dallo scorso anno denunciamo come le tariffe dei voli in alcuni periodi dell’anno, come le feste di Natale e i mesi estivi, raggiungano livelli astronomici e del tutto ingiustificati – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – Basti pensare che il prezzo di un biglietto per la Sicilia sale in un solo mese fino al +1.460%: per volare da Milano a Palermo bastano 15 euro se si parte a novembre, ma occorre spendere almeno 234 euro se si vola il 23 dicembre. Ciò nonostante il costo del carburante per gli aerei abbia subito una flessione fino al -45% nell’ultimo anno. Per questo ribadiamo l’urgenza di misure davvero efficaci a tutela degli italiani che si spostano in aereo durante le festività: Governo e Autorità dei trasporti devono definire il perimetro del servizio universale di trasporto aereo, così come avvenuto per bus e treni, limitando il più possibile speculazioni e rialzi ingiustificati delle tariffe”.

“Nemmeno la nuova normativa appena varata ci salverà dal caro voli per le prossime vacanze natalizie – aggiunge dal canto suo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – il decreto Asset per ora ha partorito solo l’apertura di un’indagine conoscitiva dell’Antitrust il cui termine di chiusura è stato fissato per il 31 dicembre 2024 e non come auspicavamo e avevamo chiesto in un esposto l’avvio di un’istruttoria. Insomma, non solo non ci salveremo dal caro voli per il prossimo Natale ma nemmeno per quello del 2024. Urge una modifica della Legge 9 ottobre 2023, n. 136 che sia ancora più restrittiva e che consideri una pratica commerciale scorretta modificare il prezzo a seconda della profilazione web dell’utente, sempre, senza se e senza ma”.

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