venerdì, 20 Dicembre 2024

I pupi di Cuticchio ora si esprimono anche con la lingua dei segni

La voce narrante, teatrale e impostata, è di Mimmo Cuticchio, puparo e “cuntista” di antica scuola. Ma stavolta la sua narrazione sincopata sarà visualizzata anche da persone sorde. Per la prima volta il teatro popolare siciliano racconta la storia epica dei pupi con la lingua dei segni. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 17 maggio a palazzo Branciforte per iniziativa della Fondazione Sicilia. Qui Cuticchio racconterà “La morte di Orlando a Roncisvalle” che sarà interpretata da Giuseppe Giuranna in “Vernacular Visual” e lingua dei segni.

Il progetto viene “musealizzato” all’interno del percorso espositivo di palazzo Branciforte secondo un modello che mira a superare barriere linguistiche e culturali. Il “cunto” raccontato da Cuticchio è ereditato dalla “Chanson de Roland”, un poemetto epico del Medioevo francese attribuito a Turoldo e scritto tra l’XI e il XII secolo. Affiancherà il “cunto” epico Giuseppe Giuranna, attore sordo di fama internazionale, diretto dalla regista Giusi Cataldo, figlia di sordi.

“Si tratta – dice Cataldo – di un progetto pioniere nella divulgazione doppia: sia dei cunti della tradizione popolare siciliana che miglior voce, corpo e anima non potevano avere se non quella di Mimmo Cuticchio – forse l’ultimo dei cantastorie originali e preziosi della Sicilia – sia della loro interpretazione in Vernacular Visual, essa stessa autentica forma di espressione artistica”.

“La realizzazione di questo progetto – aggiunge Raffaele Bonsignore, presidente di Fondazione Sicilia – rappresenta un’opportunità di grande valore che da oggi permette di offrire una esperienza di accessibilità museale in linea con la mission della Fondazione impegnata nella promozione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso azioni concrete di inclusione”.

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