lunedì, 23 Dicembre 2024

Federalberghi Abruzzo: in crisi per pressione fiscale

Gli albergatori abruzzesi accusano il Governo di scarsa attenzione al settore

Le associazioni di categoria del turismo abruzzese lanciano un allarme sulla salute delle Le imprese alberghiere vessate dalla pressione fiscale: Imu, Tarsu e tassa di soggiorno.
“Nell'ultimo anno – affermano in una nota Assoturismo Confesercenti Abruzzo, Federalberghi Confcommercio Abruzzo e Federturismo Confindustria Abruzzo – il settore è stato messo a dura prova dall'Imu, che ha debuttato lo scorso anno insieme alla Tassa di Soggiorno, e ora si aggiunge anche la Tares che secondo le prime stime, con il passaggio dal sistema Tarsu-Tia, comporterà un aumento della tassazione di 30-40 centesimi al mq: un incremento stimato di circa il 14% per una famiglia di 3 componenti, ma in caso d'adozione dell'aliquota massima può arrivare anche al 19%. Purtroppo – osservano – dobbiamo constatare che non è stata riservata alcuna attenzione al nostro settore: il Governo non si è preoccupato affatto dell'irreparabile danno che si rischia di infliggere al settore alberghiero che risente della diminuita capacità di spesa delle famiglie e di una situazione competitiva in cui la variabile prezzo emerge come un fattore determinante per la scelta della destinazione di vacanza. Senza considerare poi – proseguono – che le imprese alberghiere risentono pesantemente di una Legge Finanziaria che non prevede alcuna risorsa a favore del settore e di uno svantaggio fiscale rilevante rispetto ai paesi concorrenti, che è una costante da anni, che rende la situazione ancora più grave. Migliaia di imprese muoiono ogni girono senza che il Governo faccia nulla. Ci uniamo pertanto alla battaglia già messa in atto a livello nazionale da Confesercenti, Confcommercio e Confindustria, per sollecitare un intervento affinché vengano riscritte le regole generali della Tares e soprattutto per dire basta, basta ad un sistema che ignora le nostre imprese. Il nostro appello – concludono – va al Governo, alla Regione, affinché si impegnino con concretezza nella riduzione della spesa pubblica improduttiva tale da permettere la riduzione del carico fiscale sulle imprese e il concreto perseguimento di un unico obiettivo: la ripresa economica, di cui il turismo è certamente un importante volano”.

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