'Sciopero della neve' per il giorno di Natale e per Santo Stefano. É la protesta che vede protagoniste le vette dell'Appennino abruzzese dell'Alto Sangro. A rischio ci sono 300 posti di lavoro diretti, tra impianti e strutture e, per tale motivo, il 25 e il 26 dicembre i dipendenti delle 7 società che gestiscono gli impianti di risalita del comprensorio hanno indetto l'astensione dal lavoro. Al centro della mobilitazione, il mancato potenziamento degli impianti attraverso fondi 'mai arrivati' per 8 milioni di euro, per l'ampliamento dei bacini idrici in funzione all' innevamento programmato.
"Sono 2 anni, da fine 2011, che si attendono questi fondi già pronti ma che ancora non sono stati messi a disposizione della Comunità Montana che rappresenta l'ente attuatore, dicono i lavoratori che chiedono risposte immediate per il presente e per il futuro.
"La mobilitazione di Natale – aggiungono – è conseguenza inevitabile dello stallo della struttura regionale e della lentezza della burocrazia".
Per i gestori, "i danni provocati dallo sciopero sono immensi, ma le motivazioni della protesta sono assolutamente fondate", ha detto Bonaventura Margadonna, presidente del consorzio SkiPass Alto Sangro, sottolineando che, anche se la protesta verrà confermata, "le piste sono pienamente fruibili e dal 27 dicembre i servizi saranno garantiti con la qualità di sempre. Gli operai, probabilmente – aggiunge Margadonna – si sono accorti prima di noi di questa situazione ma è fondamentale fare fronte comune contro la lentezza e la pesantezza della burocrazia, che mette a rischio un percorso virtuoso costruito in anni di attività". Al fianco dei lavoratori anche il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato: "per quel che ci riguarda stiamo facendo ogni cosa per evitare lo sciopero di Natale e i conseguenti disagi ai turisti e agli appassionati della neve ma anche all'intera immagine della regione".