Dall’1 marzo potrebbe costare fino a 5 euro a notte dormire in un albergo di Montesilvano. A giorni, infatti, il consiglio comunale voterà per l’introduzione della di soggiorno.
“La città – spiega la bozza – è caratterizzata da consistenti flussi turistici che, pur rappresentando una risorsa significativa per l’indotto economico, comportano spese aggiuntive a carico del bilancio comunale sia per l’erogazione di adeguati servizi pubblici locali che per la complessiva manutenzione del territorio e, più in generale, per garantire un adeguato livello d’iniziative, manifestazioni e servizi di rilevanza turistica”.
Sono 4 le fasce della tassa: alberghi e villaggi 4-5 stelle pagheranno di più fino al massimo di 5 euro per notte; poi, a scendere, alberghi e villaggi 3 stelle; alberghi e villaggi due stelle; alberghi e villaggi una stella, b&, agriturismi, affittacamere, appartamenti vacanza, campeggi e ostelli che pagheranno il minimo, sicuramente non meno di 49 centesimi a notte. Il regolamento, 14 articoli, prevede che i gestori delle strutture ricettive saldino il conto con il Comune ogni 3 mesi e che consegnino una relazione “con il dettaglio del numero dei pernottamenti imponibili e del numero di soggetti esenti”.
Ovviamente non sono mancate le proteste. Per Confcommercio, "si tratta dell’ennesimo balzello sulle spalle degli imprenditori del turismo, che andrebbe a penalizzare ulteriormente un settore già pesantemente piegato dalla crisi. Infatti, la tassa di soggiorno viene percepita negativamente dal cliente e diviene fattore discriminante nelle scelte, specie per destinazioni prettamente per famiglie come Montesilvano. Inoltre, non stiamo parlando di città come Roma, Firenze o Venezia; Montesilvano è una destinazione low cost, che si gioca la sua partita con altre analoghe mete turistiche su differenze anche minime sul prezzo dell’offerta”.
