Dal 2008 al 2016 L’Aquila ha registrato forti flessioni sia per quanto riguarda il commercio al dettaglio (-44,5%), bar e ristoranti (-21,5%) e alberghi (-46,9%). È quanto riporta un report presentato dal Centro Studi Nazionale di Confcommercio sull’evoluzione del commercio nei centri storici.
Cali, ma più contenuti, anche a Pescara, che registra un -8,9% sul commercio nel centro storico mentre forte è la contrazione (-47,2%) delle presenze alberghiere.
“È un’ulteriore conferma statistica di quanto andiamo da anni ripetendo nei tavoli istituzionali per far comprendere la eccezionale gravità della situazione. Urgono politiche attive e provvedimenti concreti per contrastare il fenomeno dello spopolamento delle attività del terziario dei centri storici nell’intero Abruzzo ed evitare una deriva purtroppo accentuata sia dagli eventi simici che da quelli calamitosi dal punto di vista meteorologico. Qui, lo ribadiamo con forza, è a rischio la tenuta socio-economica dei centri storici e se tutte le Istituzioni non prenderanno a cuore questa emergenza ci saranno ulteriori conseguenze per le prospettive turistiche, economiche ed occupazionali dell’intero ‘Sistema Abruzzo’”, hanno affermato Roberto Donatelli e Celso Cioni, rispettivamente presidente e direttore regionale di Abruzzo Confcommercio.