“Il Comune di Francavilla richieda subito a ministero dell'Ambiente e alla Regione i permessi per riprendere l'iter procedurale per la realizzazione del porto turistico di Francavilla al Mare (Chieti), permessi che erano stati sospesi in attesa delle analisi sullo stato d'inquinamento dei fondali”. È la richiesta di Roberto Angelucci, ex sindaco della cittadina adriatica, che avviò l'iniziativa. Angelucci ha presentato un ordine del giorno che verrà discusso nella seduta consiliare del 3 luglio per chiedere la riattivazione dell'iter di autorizzazioni che porti alla ripresa dei lavori. “Tra Comune e Regione – fa sapere– ci sono 600 mila euro a disposizione per il porto. Ora l'amministrazione comunale deve scegliere quale tipo di gestione vuole dare alla struttura, se pubblica o privata, preparando, in questo caso, una gara d'appalto per affidare la gestione, oppure, anche una procedura per trovare un partner con cui creare una società mista per la gestione del porto”. Solo dopo si potrà procedere alla messa sul mercato dei 160 posti per le barche che secondo Angelucci potranno essere venduti a circa 20 mila euro l'uno e così si arriverebbe a una cifra di 3 milioni e 200 mila euro.
“Per Francavilla – rimarca Angelucci – tutto questo significa un'opportunità da non perdere. Ci sono anche 10 posti di lavoro certi, 5 fissi e 5 stagionali, oltre alla possibilità di recuperare tante spiagge libere oggi occupate da barche. E poi si riuscirebbe a ripulire e ridare dignità a una zona che, anche per la presenza del fiume Alento, ha dato sempre problemi a livello di inquinamento”. Inoltre, grazie a questo progetto Francavilla potrebbe entrare nel sistema della Costa dei Trabocchi, che troverebbe in questo approdo la sua prima porta d'ingresso. “Il parco della costa teatina per Francavilla – conclude – significa molto, visto che noi abbiamo sufficienti strutture ricettive per accogliere i turisti. Non ci sarà bisogno, dunque, che vengano costruite altrove”.