L’estate scorsa la Regione Abruzzo aveva legiferato e varato una normativa (L.R. n.26/2013) volta a disciplinare sul proprio territorio la pratica del turismo dei naturisti che ha al centro la logica di nudità.
“In questa nuova forma di turismo – spiegava la Regione – una parte rilevante è riservata ai Comuni che dovranno provvedere ad individuare, per quanti interessati a portare avanti la scelta, apposite aree adeguatamente, delimitate e attrezzate”.
Nei mesi scorsi l'Associazione Naturista Abruzzese (Anab) aveva inviato formale richiesta ad alcuni comuni della costa abruzzese, che si estende per oltre 130 km. In questi giorni è arrivata la prima risposta da parte del Comune di Torino di Sangro, centro turistico della provincia teatina, che ha individuato un tratto di litorale, lungo 150 m, per la fruizione libera e gratuita della pratica del naturismo. In questo modo Torino di Sangro si pone all'avanguardia di questa politica nella regione, dove si calcola che sono oltre 15 mila coloro che praticano questa forma di turismo, e forse anche dell'intera costa adriatica.