“Venosa (Potenza) è un sito eccezionale, raro in Europa, che parte dal Paleolitico per arrivare praticamente quasi ai giorni nostri: una cosa del genere dovrebbe essere un’altra Pompei, invece per raggiungerla ci siamo persi perché non ci sono segnali stradali. Mi permetterei di suggerire qualche indicazione in più, qualche buca in meno, un minimo di organizzazione del sito e un minimo di visibilità”. Ad affermarlo Alberto Bonisoli, ministro dei Beni Culturali, intervenendo nel corso di una conferenza stampa organizzata dal M5s per presentare il programma culturale del movimento e l’assessore regionale designato alla cultura, Tiziana D’Oppido.
“Si tratta di cose minime – ha proseguito – in cui il ministero farà il suo, ma molto dovrà fare la Regione. Bisogna permettere al turista di arrivare in un posto, poterlo visitare e spendere in quell’area, a prescindere dal costo del biglietto.
Qui in Basilicata – ha continuato – i soldi sono stati spesi, come in tutto il Sud: ci sono Regioni in Italia dove, se penso alla quantità di denaro che è stata spesa sul territorio, e guardo i risultati, vedo che c’è qualcosa che non funziona. È come se la pioggia, invece di bagnare la terra, la portasse via mettendo a nudo l’argilla che c’è sotto: questa è una riflessione da fare, volendo usare questa metafora”. Secondo Bonisoli, “il compito della politica, in Basilicata e nel Mezzogiorno, è quindi pensare a forme di ‘terrazzamento’, ovvero modi per tenere qui persone, energie e competenze, senza disperdere niente. Fare il contrario – ha concluso il ministro – non è serio nei confronti dei cittadini, e i soldi sono i loro”.