Estate di spettacoli a Colobraro tra arte, superstizione e magia


Colobraro (Matera), il piccolo paese lucano che porterebbe “iella” per via di alcune strane coincidenze e vecchi luoghi comuni, ha fatto di questa nomina una opportunità di promozione turistica, proponendo un’estate ricca di spettacoli, tra arte e magia. Gli appuntamenti sono inseriti nel cartellone intitolato “Sogno di una notte… a quel paese”, con la regia di Giuseppe Ranoia, l’organizzazione del Comune e il patrocinio della Regione Basilicata.

Anche quest’anno tutti i venerdì e le domeniche di agosto, con spettacoli dalle 19 alle 22, i visitatori saranno accolti da folletti, ”monacelli”, fattucchiere e popolani dei mestieri della civiltà contadina lungo un percorso teatrale e musicale che incanterà i turisti con credenze e storie della tradizione tra il fantastico e il mistero. Niente paura perché ai visitatori, all’ingresso del paese della Valle del Sinni, viene consegnato un ”abitino” da portare al collo contro il malocchio, un sacchettino di stoffa che contiene tre pietre di sale grosso, tre aghi di rosmarino contro gli spiriti maligni, tre chicchi di grano simbolo di fertilità e abbondanza, oltre a fiori di lavanda quale simbolo di virtù e serenità. E poi via lungo altri luoghi, spazi museali e altri riti dei quali si è occupato negli anni ’50 l’antropologo Ernesto De Martino in libri come ”Sud e Magia”.

In un paese che conta mille abitanti, posizionato a 686 metri sul livello del mare, c’è tempo per visitare alcune testimonianze del passato: da Palazzo Carafa alla Chiesa Madre al Museo della civiltà contadina. E poi spazio alla cucina locale accompagnata da un bicchiere di vino rosso per respingere i cattivi spiriti sotto il cielo magico di Colobraro.

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