Il Parco Nazionale della Sila, nel suo versante jonico che degrada sul mare, è candidato insieme ai due poli del Pollino e dell'Aspromonte ad accedere ai “Poin”, i fondi del Programma operativo interregionale. Il programma mira a premiare i territori ricchi di paesaggi e cultura, di borghi arroccati nei quali sopravvivono i mestieri di una volta, i sapori mediterranei, l'accoglienza e le tradizioni che rendono unica la regione. Sono ventuno i Sic, i possibili siti di interesse comunitario individuati dalla Regione Calabria nella provincia di Crotone tra la costa e la Sila. “Valorizzare il parco e le sue aree d’accesso naturali, migliorando anche le infrastrutture e i servizi di queste zone – hanno spiegato l'assessore alla Programmazione Nazionale e Comunitaria Mario Maiolo e l'assessore al Turismo Damiano Guagliardi – significa stare in linea con un turismo eco-sostenibile, attento alle bellezze paesaggistiche e storico – culturali, che oggi va per la maggiore, e per il quale la Calabria ha una spiccata vocazione naturale”.
Il Parco Nazionale della Sila, tra Sila Grande, Sila Piccola e Sila Greca si estende fino a quasi 74 mila ettari e ha tre centri visita sul lago di Cecita e nei comuni di Taverna e Albi. Pini, faggeti e castagneti, con neve per più di sei mesi all’anno. Ma il polo dei Giganti e delle Fate, candidato ai “Poin”, comprende anche la riserva marina protetta di Capo Rizzuto, che si è formata cinque milioni di anni fa e con il suo mosaico di colori, sabbie, rocce rappresenta un'oasi di vita così ricca e diversificata che fa parlare di vere e proprie praterie sommerse.