giovedì, 18 Aprile 2024

Ristoratori scrivono proposte per aprire la sera anche in arancione 

“Una riapertura a pranzo, fino alle 18 in zona arancione, e a pranzo e cena, fino all’orario di coprifuoco in zona gialla”. E’ la richiesta avanzata nella conferenza Stato-Regioni dai gestori di ristoranti e inviata in una lettera da Massimo Di Porzio, presidente di Fipe Confcommercio, alla segreteria del presidente Vincenzo De Luca e agli assessori regionali Felice Casucci, delegato al turismo, e Antonio Marchiello, delegato alle attività produttive.
Tra le richiese la possibilità per i bar senza tavoli di utilizzare App che regolino il flusso di ingresso con prenotazione del posto in fila; stabilire un numero massimo di persone all’interno e nelle aree esterne autorizzate dei locali; per la  categoria dei bar l’associazione chiede anche il divieto di vendita di bevande alcoliche da asporto a partire dall’orario di chiusura previsto per i bar, da applicarsi a supermercati e distributori automatici. I ristoratori chiedono anche il divieto di sosta di persone a 10-15 m dall’ingresso del locale e consegneranno il cibo da asporto sempre chiuso per evitare consumo all’esterno. I ristoratori ricordano che “le proposte vanno necessariamente integrate con un efficace ed efficiente presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine” e chiedono l’istituzione di un centralino o di un numero dove poter segnalare eventuali violazioni delle misure di sicurezza da parte di consumatori, clienti o esercizi commerciali per informare le autorità competenti in caso di non rispetto delle distanze di sicurezza anche all’esterno del locale, spiegando che “rispetteremo le prescrizioni sindacali e in caso di disturbi alla quiete pubblica o al decoro si informeranno le forze dell’Ordine attraverso il numero dedicato”.
Infine, i ristoratori chiedono anche “nei week end e nei giorni di maggior afflusso di persone, un transennamento preventivo e un contingentamento degli accessi, anche solo per il passaggio, come sta avvenendo in altre zone della movida in Italia”.

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