Dopo crolli, furti e polemiche sulla gestione dei fondi Ue, Pompei si rilancia con l'apertura di 3 nuove domus e accoglie Dario Franceschini, ministro per i Beni culturali in occasione dell'apertura al pubblico.
Franceschini ha defnito strategica l'apertura ai privati, ai quali promette sgravi fiscali in cambio degli atti di liberalità verso il patrimonio culturale del nostro Paese. “È evidente che questo non sostituirà l'intervento del pubblico, che è determinante – ha sintetizzato – ma può essere di grande aiuto. Si guarda a una convenzione sul modello di Ercolano come quella stipulata con il Packard Humanities Institute, che ha dato buoni risultati”. Franceschini ha reso noto anche di aver incontrato l'ambasciatore del Kuwait in Italia, Sceicco Alì Khaled Al-Sabah, che avrebbe manifestato un ‘forte e sincero interesse’ per il sito archeologico.
Franceschini, che al suo arrivo ha fatto acquistare il biglietto per sé e tre collaboratori, ha ampliato il programma, che prevedeva la visita a due delle tre nuove Domus, ed ha compiuto un giro nel sito archeologico, accompagnato dal soprintendente Massimo Osanna.
“Pompei è in una situazione difficile, perché ci sono tanti anni di ritardo. È un percorso non semplice, ma – ha assicurato – ce la stiamo mettendo tutta, anche se non abbiamo la bacchetta magica".
A Osanna il ministro avrebbe suggerito di "pensare positivo", presentando a giorni le cifre in aumento dei visitatori, che hanno superato quota 11 mila negli ultimi giorni, e mostrando le tante meraviglie ancora nascoste della città dissepolta. “Le tre Domus – ha assicurato Franceschini – resteranno aperte anche dopo Pasqua”.
Le case della città antica, infatti, saranno visitabili fino all’1 maggio. “Quando sono arrivato, il 5 marzo scorso, ho deciso di attuare una politica di fruibilità del sito, per offrire il massimo alla grande affluenza di visitatori – ha spiegato Osanna – Le Domus di ‘Romolo e Remo’ e di ‘Trittolemo’ avevano elementi che si prestavano a positive considerazioni: erano domus aristocratiche, si trovavano nelle vicinanze dell'ingresso e anche presso i grandi santuari di Venere e di Apollo. La terza Domus, di Marco Lucrezio Frontone, è stata aperta perché non richiedeva grandi risorse”.