Dovrebbe essere il Castello di Baia, il primo sito archeologico gestito direttamente dalla Regione Campania in virtù del protocollo d'intesa firmato con il ministero dei Beni Culturali. L’indiscrezione, di carattere giornalistico, prevede che la prima applicazione in via sperimentale dell'accordo, riguarderebbe le bellezze artistiche dei Campi Flegrei, e solo successivamente Capri con la Grotta Azzurra la Certosa, Villa Jovis, Villa di Tiberio e Villa di Damecuta, il Museo storico di Nola, l’area archeologica di Longola a Poggiomarino e le Basiliche paleocristiane di Cimitile ed infine l’area archeologica di Velia e la Certosa di Padula. Allo scopo di valorizzare questi siti promuovendone la conoscenza al pubblico e sostenendone la conservazione, la Regione Campania nei prossimi giorni partirà appunto dal castello di Baia in base a intese strette tra l'Assessorato al Turismo e i sindacati che hanno chiesto ed ottenuto di essere coinvolti. Per la gestione, si prevede l’affidamento alla società Scabec, partecipata dalla Regione, anche se non si escludono altre soluzioni.