domenica, 22 Dicembre 2024

Vandali sfregiano affresco a Pompei, Osanna: identificare responsabili

Nuovo atto vandalico a Pompei dove alcuni ignoti hanno danneggiato l’affresco di Bacco e Arianna, presente in una delle domus chiuse al pubblico. Si tratta di una piccola porzione di affresco per il quale il dg del parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, ha presentato denuncia ai carabinieri per atti vandalici.

“Ieri pomeriggio – ha detto Osanna – un custode ha segnalato alla direzione un atto vandalico in una domus chiusa al pubblico (Regio IX, insula 5, 14-16). A seguito di un immediato sopralluogo dei tecnici del parco archeologico è stato rinvenuto il danneggiamento di una porzione di circa 10 cme di un quadretto raffigurante Bacco e Arianna. La responsabile degli Scavi, Grete Stefani – ha aggiunto – ha subito presentato denuncia presso la stazione dei carabinieri presente negli Scavi. La direzione ha successivamente mobilitato i propri restauratori per avviare le procedure di recupero e restauro. Mi auguro che vengano presto identificati i responsabili – ha concluso Osanna – chi compie questi atti ferisce l’Italia e il suo patrimonio culturale”.
Non è la prima volta che, specie all’indomani di periodi di alta affluenza turistica, si fa la conta dei danni nel sito alle porte di Napoli. L’aumento del numero dei visitatori, infatti, aumenta anche il rischio di danneggiamenti. L’allarme era stato già lanciato da Osanna alla fine dello scorso anno. Ultimo episodio, in ordine di tempo, l’imbrattamento con succo di melagrano di una fontana recentemente restaurata. Il problema era stato sollevato con maggior forza il 23 dicembre scorso da una guida turistica, Annamaria Durante la quale, in occasione dell’ultima visita del ministro Franceschini, puntò l’indice contro le ‘domeniche gratis’, in cui – sottolineò – ”si vedono gruppi di visitatori a frotte, e senza i dovuti controlli, aggirarsi senza alcun rispetto tra le domus e gli affreschi di 2000 anni fa, provocando danni immensi al patrimonio culturale non solo a Pompei, ma anche nella Reggia di Caserta”.

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