Lorenzo Ornaghi, ministro dei Beni Culturali, ha preso le difese della Reggia di Carditello, gioiello dell'architettura settecentesca. “Credo che nessun cittadino di questa terra, nessun cittadino italiano che veda le condizioni della Reggia possa non sentire il cuore gonfio di rabbia e di tristezza per il degrado che i decenni hanno provocato”, ha detto Ornaghi dopo un sopraluogo alla sito.
Il 29 marzo, dopo la seduta dell'asta andata deserta lo scorso 15 marzo, c'é un altro appuntamento con una base che potrà essere ulteriormente ribassata, rendendo il sito più appetibile ai privati e accrescendo la paura del rischio di possibili infiltrazioni mafiosi.
“Il futuro non si vede dopo il 29, ma oggi – ha detto il ministro – Dopo il 29 di sicuro c'é l'impegno del Governo a fare in modo che la Reggia torni al suo antico splendore e di farlo in collaborazione con la Regione e gli enti locali”. Nel caso in cui dovesse arrivare un'offerta rischiosa per la Reggia, il ministro rassicura che “lo Stato ha uno strumento di difesa efficace che è la prelazione”. Soddisfatto Stefano Caldoro, presidente della Regione, pronto, insieme agli altri Enti locali, a mettere a punto un piano per la valorizzazione. “Dobbiamo lavorare tutti insieme – ha detto – e dobbiamo fare di tutto”. E soddisfazione anche da parte di Emiddio Cimmino, sindaco di San Tammaro, che per salvare la Reggia ha fatto lo sciopero della fame.