giovedì, 14 Novembre 2024

Napoli a caccia di congressi con il neo nato ‘Convention Bureau’

Ha preso vita il Napoli Convention Bureau, istituito nel capoluogo napoletano da venti imprenditori, tra cui alcuni albergatori napoletani, da Toto Naldi (Hotel Mediterraneo) a Sergio Maione (Vesuvio), fino al presidente di Confindustria Campania Costanzo Jannotti Pecci (Palazzo Caracciolo), ma anche TO, tra cui il presidente uscente della Cciaa, Maurizio Maddaloni. 

La presidenza è stata affidata ad Armando Brunini, manager di Gesac.
“Venti imprese private – ha spiegato Brunini – hanno deciso di fare sistema per attrarre turismo congressuale che ha grande rilevanza, sia perché ha clienti alto spendenti e poi perché è destagionalizzato”.    
Braccio operativo della società sarà Giovanna Lucherini, fiorentina, esperta del settore.

“La competizione internazionale – spiega  Lucherini – per ospitare i congressi è fortissima. L’Italia era leader nel settore poi ha ceduto spazi ad altre città come Istanbul, Stoccolma. Punteremo sui mercati con gli eventi di media e grande dimensione, ci sono ampi spazi di crescita”.   

In Italia tutto il Sud, isole comprese, occupa solo il 15% del mercato congressuale, una percentuale che Napoli punta ad aumentare anche per cogliere le opportunità dell’indotto, visto che ogni partecipante a un congresso lascia sul territorio circa 250 euro.   
“Abbiamo fortemente voluto – spiega Savatore Naldi, presidente di Federalberghi – il Convention Bureau per il rilancio dell’economia e dell’occupazione nella nostra città. Siamo intervenuti anche a causa delle carenze e delle difficoltà, sia burocratiche che economiche, della pubblica amministrazione unendo le forze, senza individualismi o egoismi”.

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