‘Ori, argenti, gemme e smalti della Napoli angioina- 1266-1381’, è la prima grande mostra che raccoglie tutti i tesori della Napoli angioina. L’esposizione del Forum Universale delle Culture, fino al 31 dicembre sarà ospitata dal Museo del Tesoro di San Gennaro. È un’occasione unica per ammirare questi oggetti e gioielli in metalli preziosi realizzati durante quello che viene definito il ‘secolo d’oro’ della storia artistica, civile, politica e culturale di Napoli: i cento anni in cui divenne per la prima volta, con la dinastia francese degli Angiò, una capitale, una delle città più grandi e più popolose d’Europa.
Una delle espressioni artistiche tipiche di quel periodo è la produzione di oggetti di lusso in metallo prezioso, in oro o in argento decorati con smalti, perle e pietre preziose, destinati sia alle esigenze di culto sia a quelle della corte e del sovrano. Accanto ai reliquiari del busto e del sangue di San Gennaro saranno esposti pezzi di straordinaria bellezza: dalla croce gigliata donata da Carlo II alla Basilica di San Nicola di Bari alle preziose mitre con perle e con smalti di Scala e di Amalfi; dai pastorali di Atri e di Sorrento alla capsula in oro a forma di foglia di vite oggi al Museo di Cividale, realizzata come ‘bomboniera’ in occasione delle nozze dell’angioino Filippo di Taranto con Tamara di Epiro; dalle oreficerie toscane commissionate nel 1317 per la canonizzazione di San Ludovico, come la croce stazionale di Santa Vittoria in Matenano, alla cassettina profana con stemmi angioini e decori naturalistici di Todi; dai sigilli dei vari sovrani di Napoli ai reliquiari di Santo Stefano e di San Ludovico, oggi a Capri e al Louvre, per loro realizzati dagli orafi toscani Pietro di Simone e Lando di Pietro.