Pompei, prima dell’eruzione, era la Beverly Hills sul mare della Roma imperiale. Con questo messaggio è stata presentata la mostra “Pompei e la Villa Romana” che sarà ospitata nella prestigiosa National Gallery of Art di Washington. Un evento che rappresenta un passo importante nella battaglia per presentare al mondo il vero volto della Campania. La mostra (fino al 22 marzo 2009) presenta oltre 150 opere d'arte (tra mosaici, sculture, dipinti, gioielli) provenienti in gran parte dal Museo Archeologico di Napoli ma anche da numerosi altri musei della Campania (Pompei, Boscoreale, Torre Annunziata) nonché da collezioni private in Europa e negli Stati Uniti. "Siamo onorati di avere nella nostra capitale per cinque mesi una mostra di tali tesori", ha detto il direttore della National Gallery, Earl Powell. La mostra spiega al pubblico americano che la Baia di Napoli era la Malibu della Roma Imperiale, un paradiso sul mare dove le splendide ville dei ricchi e dei famosi competevano nell'acquisire capolavori d'arte e beni di lusso da esibire come dimostrazione della propria potenza o ricchezza. Una Malibu dove le ville favolose erano possedute, anziché dai produttori di Hollywood, da condottieri come Giulio Cesare o da imperatori come Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio e Nerone. L'esibizione presenta gli splendidi giardini, gli ampi cortili interni impreziositi da colonne ed opere d'arte, le piscine, la collezione di oggetti super lussuosi trovati negli scavi che documentano la qualità della vita 'hollywoodiana' delle ville dei vip: coppe d'argento per bere il vino, cofanetti per trasportare profumi esotici, delicatezze gastronomiche stravaganti (come lingue di fenicottero o struzzi arrosto).