Prosegue percorso progetto legge su affitti brevi
30 Settembre 2025, 09:45
La possibilità di introdurre, nei piani urbanistici comunali, una nuova destinazione d’uso la ‘locazione breve’, inserita nella categoria turistico-ricettiva, per distinguere gli immobili dedicati a questo tipo di attività dal normale patrimonio abitativo; la possibilità, per i Comuni di decidere se e come intervenire, anche per zone, introducendo criteri specifici e requisiti di qualità e, infine, la possibilità riportare gli immobili all’uso abitativo senza costi aggiuntivi. Questi, in sintesi, i contenuti del progetto di legge regionale sui cosiddetti ‘affitti brevi’, il cui testo preliminare, spiegano dalla Regione è stato inviato a Comuni, associazioni e stakeholder così da fornire alle Amministrazioni locali uno strumento chiaro e flessibile, in grado di adattarsi alle diverse realtà territoriali.
“Con questo provvedimento – osservano in una nota gli assessori regionali alla Casa, Giovanni Paglia, e al Turismo e Commercio, Roberta Frisoni – intendiamo mettere a disposizione delle amministrazioni locali uno strumento urbanistico efficace, che tiene insieme esigenze diverse: la tutela della residenzialità, la qualità e la sicurezza degli immobili, la valorizzazione dell’offerta turistica. L’obiettivo – aggiungono – è dare ai Comuni la possibilità di decidere in autonomia come e quando intervenire, in base alle caratteristiche del proprio territorio”.
In particolare, quella di introdurre nei piani urbanistici comunali una nuova destinazione d’uso, denominata ‘locazione breve’ sarà una possibilità per i Comuni che non saranno obbligati a intervenire, ma avranno a disposizione uno strumento da attivare attraverso una variante urbanistica semplificata nel momento in cui la regolazione degli affitti brevi dovesse rendersi utile.
Nella proposta di legge gli immobili utilizzati per affitti brevi, inoltre, dovranno rispettare standard di sicurezza, igiene, salubrità, efficienza energetica e conformità degli impianti, mentre i Comuni avranno la possibilità di richiedere ulteriori requisiti di qualità edilizia per elevare ulteriormente il livello dell’offerta.
Il disegno di legge, inoltre, prevede di consentire ai Comuni di poter inoltre ricorrere alla leva fiscale dei contributi di costruzione per incentivare o disincentivare l’insediamento delle locazioni brevi, adattando la disciplina alle caratteristiche locali. La nuova normativa permetterà di semplificare e rendere più uniforme la gestione del fenomeno e, al tempo stesso, garantirà la possibilità di riportare in qualsiasi momento un immobile dalla destinazione ‘locazione breve’ all’uso abitativo senza costi aggiuntivi.