venerdì, 22 Novembre 2024

Museo a cielo aperto in 4 regione per celebrare Piero della Francesca

 Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria si uniscono nel nome di Piero della Francesca dando vita al primo ‘museo a cielo aperto’ dedicato al padre della prospettiva pittorica. Il progetto ‘Terre di Piero – Sulle tracce del maestro itinerante – Piero della Francesca’ propone itinerari da scoprire lungo i 6 comuni che ospitano i capolavori del maestro quattrocentesco, dalla Madonna del Parto al Polittico di Sant’Antonio. L’obiettivo è quello di offrire ai turisti una full immersion nel mondo di Piero della Francesca. Vedere dal vivo, attraversandoli, i paesaggi che sono diventati scenario dei suoi quadri, assaporare i cibi tipici di cui lui stesso si nutriva, ripercorrere le sue tappe tra le regioni e le signorie del suo tempo, dai Malatesta ai Medici passando per i Montefeltro. E conoscere tutte le storie che lo riguardano: anche quella che fu proprio l’amore per la Resurrezione di Piero della Francesca a indurre il capitano inglese Anthony Clarke, incaricato di bombardare Sansepolcro a temporeggiare e a risparmiare la città. L’iniziativa può avvalersi di un sito internet dedicato www.terredipiero.it in italiano e inglese e un video di presentazione dei singoli comuni che ne illustra, oltre ai dipinti esposti, anche l’offerta turistica (con le proposte d’arte e cultura, l’enogastronomia tipica e il folclore). Ci sarà poi una app per smartphone che proporrà itinerari anche in base alla geolocalizzazione dell’utente. Infine anche una guida alla scoperta delle Terre di Piero in italiano e inglese (con logo e grafica coordinati per le 4 regioni) e una segnaletica urbana ed extraurbana ad hoc.   
L’iniziativa acquista maggior significato anche in vista dell’appuntamento con la mostra ‘Piero della Francesca. Il disegno tra arte e scienza’, ospitata a Reggio Emilia a Palazzo Magnani tra marzo e giugno 2015. Ma in questi mesi di aspettativa ci si può preparare ammirando dal vivo i panorami che dipingeva nei suoi quadri (ne sono stati identificati, localizzati e attrezzati come dei veri balconi almeno 7) e visitando la sua casa natale (sede della Fondazione dedicata al pittore, un centro studi, ricerche e documentazione che promuove mostre ed esposizioni sulla cultura del Rinascimento) e la Cappella di San Leonardo, dove ha chiesto di essere sepolto. 

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