domenica, 22 Dicembre 2024

Riapre il ‘Museo dell’Abbandono’ di Forlì, tanti eventi per la stagione 2023

Nato dall’Associazione Spazi Indecisi di Forlì, ‘IN LOCO. Il museo diffuso dell’abbandono’ è un progetto unico in Italia, che invita ad esplorare i luoghi in disuso in maniera immersiva e tecnologica. Si tratta di un museo diffuso che ha l’obiettivo di ridare visibilità a quei luoghi, privati e pubblici, ormai dimenticati, per valorizzare il patrimonio culturale del territorio romagnolo.
Il Centro Visite del museo riparte con l’iniziativa ‘Sabato al Centro Visite’ il prossimo sabato 4 marzo, presso l’ex deposito delle corriere, oggi EXATR, con le aperture del centro visite di IN LOCO. Il Museo Diffuso dell’Abbandono e una novità: durante le aperture saranno organizzati piccoli eventi collegati al museo come passeggiate, esplorazioni, giochi urbani e incontri.
Il centro visita diventerà così un punto di partenza ideale per intraprendere un viaggio alla scoperta del museo diffuso e dei luoghi in abbandono di Forlì e della Romagna, ma anche per guardare con occhi nuovi la città di Forlì.
Si parte sabato 4 marzo con la passeggiata ‘Manicula’: una camminata, una ricerca e una raccolta di esercizi di ascolto attivo e di osservazione a cura dei ricercatori Enrico Malatesta, esperto di sound design, e Chiara Pavolucci, professional photographer, per indagare i fenomeni acustici e visivi nel centro storico di Forlì. Gli appuntamenti proseguiranno nei mesi successivi, fino a giugno per poi ripartire da settembre, in compagnia di storici e associazioni ambientaliste e culturali.
Dopo la tappa al Centro Visite e all’ex deposito delle Corriere, i viaggiatori ed esploratori urbani, sono invitati a scoprire, accompagnati dall’APP gratuita, il museo diffuso dell’abbandono che, partendo da Forlì, abbraccia e racconta la Romagna, il suo territorio variegato, la sua Storia e il suo dinamismo industriale culturale. Sette itinerari tematici di viaggio che collegano gli oltre 60 luoghi in abbandono del museo: dai luoghi di lavoro del ‘900, a quelli del divertimento estivo romagnolo, dalle colonie razionaliste della Riviera a edifici istituzionali dell’entroterra.

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