La tassa di soggiorno è stato al centro di un dibattito tra alcuni amministratori dei Comuni del cesenate. Nel cesenate sono solo 5 i Comuni che hanno deciso di applicarla: Cesena, Bagno di Romagna, Gatteo, San Mauro Pascoli e Savignano sul Rubicone.
“Nel cesenate il gettito complessivo nel 2014 – spiega Graziano Gozi, direttore Confesercenti – è stimato in 749 mila euro circa. L’auspicio è che questi introiti vengano dirottati a iniziative di promozione”.
“A guardare i dati – afferma Paolo Lucchi, sindaco di Cesena – tutti i Comuni che hanno deciso di applicare la tassa ha aumentato il numero di turisti, quindi non direi che è penalizzante. E poi, nel nostro caso, nel 2014 abbiamo avuto un gettito per ora di 170 mila euro circa ma ne abbiamo già investiti 270 mila in servizi e in turismo. Quindi, alla fine, investiamo di più di quello che guadagniamo”.
Di diverso avviso Simonetta Matassoni, presidente associazione Albergatori di Cesena, che non vedendo in Cesena un comune a vocazione turistica chiede al sindaco di togliere la tassa.
Il Comune di Bagno di Romagna invece nel 2014 ha applicato la tassa solo gli ultimi 2 mesi dell’anno e nel 2015 ha rinnovato l’adesione ma abbassando le quote.
Infine Longiano, che 2 anni e mezzo fa decise che non avrebbe applicato la tassa. “Abbiamo appena 140 posti letto – spiega Cristina Minotti, assessore al turismo – il gioco non vale la candela. Molti dei nostri ospiti sono lavoratori, parenti di pazienti. Quello su cui stiamo ragionando, invece, è di lavorare proprio sul versante pernottamenti. Dobbiamo inventare un modo per far rimanere i turisti a dormire nel borgo”.