lunedì, 23 Dicembre 2024

Rimini celebra il genio di Fellini con mostra itinerante e museo dedicato

Il 20 gennaio del 1920 nasceva a Rimini Federico Fellini. Pochissimi artisti sono riusciti a rappresentare l’intera storia del nostro Paese come ha fatto Fellini. A 100 anni dalla sua nascita, Rimini si prepara a celebrarlo per un intero anno con una serie di iniziative che partiranno a metà dicembre con una grande mostra nelle sale di Castel Sismondo ( e proseguiranno tutto il prossimo anno per culminare nell’apertura, a dicembre 2020, nel più grande progetto museale a lui interamente dedicato.

Ad aprire le celebrazioni sarà la mostra itinerante ‘Fellini 100 Genio immortale. La mostra’, che si inaugurerà a Rimini il 14 dicembre 2019, riportando in primo piano memorie, emozioni, fotogrammi, scene, suggestioni provenienti da quel mondo straordinario capace di dirci tutta la verità su noi stessi con l’irresistibile fascino universale del sogno.

‘Fellini 100 Genio immortale. La mostra’, progettata da Studio Azzurro di Milano, sarà allestita a Castel Sismondo, parte della sede futura del Museo Fellini, e ruoterà attorno a tre nuclei di contenuti, nella cornice di un allestimento scenografico innovativo: il primo racconta la Storia d’Italia a partire dagli anni Venti-Trenta per passare poi al dopoguerra e finire agli anni Ottanta attraverso l’immaginario dei film di Fellini; il secondo nucleo è dedicato al racconto dei compagni di viaggio del regista, reali, immaginari, collaboratori e no; il terzo nucleo sarà dedicato alla presentazione del progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini.

Dopo l’allestimento riminese, la mostra comincerà il suo viaggio e arriverà a Roma il prossimo aprile 2020 a Palazzo Venezia, per poi varcare i confini nazionali con esposizioni a Los Angeles, Mosca e Berlino. In particolare sarà esposta, per la prima volta, una serie di taccuini originali sui quali Rota appuntava le indicazioni del Maestro sulla musica che avrebbe dovuto accompagnare ed esaltare le sue scelte registiche.

Ma l’appuntamento del centenario sarà anche l’occasione per porre le fondamenta del Museo Internazionale Federico Fellini. Un’esposizione permanente che aprirà a dicembre 2020 con l’ambizione di diventare per il pubblico di tutto il mondo il luogo dove poter incontrare e riscoprire l’universo inimitabile di Federico Fellini.

Il Museo Internazionale sarà il più grande progetto museale dedicato al regista riminese e coniugherà la poesia del cinema felliniano con le tecnologie e le scelte urbanistiche più innovative.

Il Museo Fellini ruoterà intorno a tre poli: Castel Sismondo, la rocca del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; Palazzo Valloni, un edificio di origine settecentesca recentemente restaurato, dove a piano terra ha sede il mitico cinema Fulgor dove Fellini vide i primi film; il terzo e ultimo asse è costituito da una grande area urbana, una vera e propria Piazza dei Sogni, che, attraverso un percorso di installazioni e scenografie felliniane, farà non solo da tessuto connettivo, ma da creativo ‘fil rouge’ tra questi due edifici dallo straordinario valore architettonico e simbolico.

Tutte le iniziative che festeggeranno il centenario sono raccolte sotto l’etichetta di ‘Fellini 100’, il cartellone delle celebrazioni felliniane coordinato dal Comitato Nazionale e che ha adottato come proprio logo un disegno del regista Paolo Virzì ispirato a una delle foto più famose della storia del cinema: Fellini domatore sul set di 8 ½, scattata da Tazio Secchiamoli.

“Questa mostra, dedicata al genio immortale di Federico Fellini, è il primo passo di un traguardo ambizioso – commenta il sindaco di Rimini Andrea Gnassi – Il Museo Internazionale Federico Fellini, che aprirà i suoi battenti a Rimini nel 2020, centenario del Maestro, e che ospiterà in collezione permanente anche l’esposizione che presentiamo oggi, ha l’obiettivo di non essere una sequenza di teche. Federico Fellini è ancora oggi, a guardare film, advertising, arte contemporanea, uno degli artisti più dichiaratamente citati e soprattutto evocati”.

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