Secondo l’Unione Prodotto Costa l’avvio anticipato delle scuole penalizza il turismo. “L’avvio dell’anno scolastico nella settimana del 10 settembre – spiega il presidente dell'Unione, Andrea Corsini – provoca un danno enorme all’industria turistica della costa emiliano-romagnola che è costretta a chiudere i battenti in largo anticipo”. Ad aggravare la situazione e ad accentuare il rammarico ci pensa anche il beltempo, visto che “settembre ormai da anni presenta condizioni climatiche favorevoli” al mercato turistico, in particolare a quello romagnolo. Alla luce di questo gli imprenditori turistici chiedono “che si tenga conto della presenza, in 140 chilometri di costa, di 5 mila alberghi con circa 50 mila dipendenti (la maggior parte dei quali ha interrotto il rapporto di lavoro stagionale il 9 settembre) più un indotto tra stabilimenti balneari, ristoranti e altri locali di almeno 350 mila persone”. Secondo Corsini il ritorno sui banchi potrebbe slittare di almeno una settimana rispetto al calendario attuale, redatto dalla Regione. “Ferma restando la data degli esami di maturità e i 200 giorni di lezione annui – è l’osservazione dell’Unione prodotto costa -, riteniamo che la scuola possa iniziare almeno una settimana-dieci giorni dopo la data attuale per consentire alle famiglie una vera ‘destagionalizzazione’ delle vacanze al mare, sfruttando il mese di settembre per abbinare la spiaggia alle città d’arte, con una spesa anche inferiore rispetto all’alta stagione”.