Solitamente è il periodo clou per il turismo in Emilia-Romagna, ma quest’anno da giugno ad agosto si è registrato un calo dei flussi dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2007, con meno arrivi anche dall’estero, tranne che da Russia ed Europa dell’est. I dati sono quelli emersi da un’indagine di Assoturismo-Confesercenti Emilia-Romagna. Dal campione degli operatori intervistati (complessivamente 445) emerge un quadro di una stagione difficile che nel complesso ha tenuto le posizioni, soprattutto se confrontata con i dati meno favorevoli delle altre mete italiane. In base alla percezione degli intervistati, la vacanza si concentra sempre più nel fine settimana (circa il 38% dei flussi di tutto il trimestre). Questo segmento di domanda raggiunge l’incidenza più alta negli stabilimenti balneari (circa il 69%) e nei pubblici esercizi (50%). Meno rilevante, ma comunque significativo, il fenomeno nelle strutture ricettive (33%). Dai dati risulta pure che gli operatori delle località termali lamentano un calo del 2% dei flussi turistici, quelli dell’Appennino dell’1,9%, mentre per le città d’arte e affari il calo dovrebbe assestarsi sul -1,7%. Sulla costa la flessione si aggira intorno all’1% ed è dettata soprattutto dalla presenza straniera, più latitante (-1,2%). In particolare sono in calo i turisti tedeschi e statunitensi, contro quelli provenienti dalla Russia e dai Paesi dell’Est, in netto aumento, seguiti da francesi e scandinavi.