Sfiorano i 57 milioni le presenze turistiche in Emilia-Romagna del 2017. Numeri record con una crescita del 6,3% rispetto al 2016. Gli arrivi nelle strutture alberghiere e extralberghiere sono saliti a quota 12,8 milioni (+7,1%). Una performance positiva diffusa su tutti i prodotti turistici: dalla Riviera, 41,9 milioni di presenze (+5,2%) e 6,9 milioni di arrivi (+6,6%); alle Città d’arte e d’affari, con 7 milioni di presenze (+10,5%) e 3,2 milioni di arrivi (+6,5%); dall’Appennino – 2 milioni le presenze (+4,5%) e 500mila gli arrivi (+3,6%) – alle altre località. “Parlare di un boom è perfino riduttivo – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – Le presenze sono salite di 12 milioni in due anni e il Pil del turismo sfiora oggi il 12% del totale”. Il presidente, fresco di ‘festeggiamenti’ telefonici con il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, per la nomina della città emiliana come Capitale italiana della cultura 2020, ha sottolineato tra i tanti aspetti anche le opportunità che arrivano da un’offerta turistica non concentrata ma fatta di eccellenze diffuse. I numeri del consuntivo forniti dall’Osservatorio turistico regionale per conto della Regione Emilia-Romagna in partnership con Unioncamere e in collaborazione con Trademark Italia sono stati comunicati dall’assessore al Turismo, Andrea Corsini, vedono un aumento sia per i turisti italiani (+6,3% gli arrivi, 4,5 le presenze)che per gli stranieri (+7,7% e +8%). Tra le crescite più significative quelle di chi è arrivato da Russia (+25%), Polonia (+20%), Repubblica Ceca (+12%) e Germania (+9%).