Dalle trincee del Carso, al campo di prigionia nazista presso la Risiera di San Sabba. Sono alcuni dei luoghi più drammatici delle due guerre mondiali narrati nel nuovo episodio della web-serie ‘Un reporter in valigia’ dedicato al Friuli Venezia Giulia.
Dopo l’esplorazione della costa triestina, il racconto video si sposta nelle colline su cui decine di migliaia di giovani militari hanno trovato la morte.
“Del Carso mi ha colpito come le doline e le rientranze del terreno, così affascinanti dal punto di vista naturalistico, abbiano rappresentato invece dei luoghi di morte. Un contrasto ancora palpabile”, rivela Mirco Paganelli, che dall’inizio della pandemia gira l’Italia con la sua telecamera documentando borghi e montagne.
“Il filo conduttore del racconto di questo episodio è il dolore che si è consumato in luoghi d’incanto – prosegue – Dopo il Sacrario di Redipuglia, che ho visitato mentre il cielo piangeva sulle spoglie dei Centomila, ho fatto una breve tappa in Slovenia in un altro luogo simbolo della Grande Guerra, Caporetto, che oggi si presenta agli occhi del visitatore come un’ampia conca verde attraversata dalle acque azzurrissime del fiume Isonzo”.
Ultima fermata è la Risiera di San Sabba. “Il suo vestibolo inquieto tagliato da alti setti di cemento – così lo descrive Paganelli – proietta il visitatore nel racconto di Haimi Wachsberger, sopravvissuto alla prigionia e testimone delle assurdità di quei giorni. Ogni mattone rosso di questo edificio è uno strazio, doveroso da ricordare per far sì, citando Primo Levi, che non possa succedere di nuovo”.