Scontro Friuli-Veneto su spot ‘No tax’
I sindaci del litorale accusano 'cugini' di concorrenza sleale


“Solo da noi la tassa di soggiorno non si paga”. Con questo slogan il Friuli Venezia Giulia sta facendo una massiccia campagna di promozione sul litorale veneto. L’iniziativa prevede anche un marchio ad hoc, ‘No Tourist Tax’ per sottolineare come nelle strutture ricettive regionali  non debba sborsare nessuna imposta aggiuntiva. Sul piede di guerra i sindaci delle località balneari veneziane che accusano i ‘cugini’ di concorrenza sleale, mentre Marino Finozzi, assessore regionale al turismo,  sottolinea che in Veneto quei soldi in altro modo non arriverebbero. Fa voce grossa Marco Michielli, presidente di Confturismo: “Si prendano le loro responsabilità, è un autogol della politica”.
“È concorrenza sleale” attacca Pasqualino Codognotto, da San Michele-Bibione, che farà recapitare una formale protesta alla presidente della giunta regionale friulana Serracchiani.
“La decisione di non applicare la tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia è la scelta discrezionale della Giunta, presa non perché siamo in una regione a statuto speciale – dice Edi Sommariva, dg TurismoFvg – Non si tratta di una pubblicità comparativa né di concorrenza sleale. Un posto letto in Friuli Venezia Giulia costa meno, e questo bisognerà pur farlo sapere”.

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