venerdì, 22 Novembre 2024

Turismo Fvg, nel 2013 tagli per 7 milioni

Sommariva spiega nuova strategia e rinuncia a suo premio di 27 mila euro

Turismo Fvg ha aperto il 2013 con un taglio, in termini di dotazione finanziaria, pari a ben 7 milioni. A tanto ammontano le minori risorse che la Regione, sull’onda della spending review, ha assegnato all’agenzia, passata da un budget di 20 milioni di euro agli attuali 13 (-35%). Le minori risorse hanno costretto Turismo Fvg ad adottare cambi di strategie, nuovi strumenti nel campo della comunicazione e ovviamente risparmi. Anche tra le file del personale è Edi Sommariva, direttore generale, a dare il buon esempio, decidendo di rinunciare ai 26 mila 969 euro di premio annuale di risultato. I risparmi derivano dal contingentamento dei contratti stagionali e degli straordinari per tutti i dipendenti, dal blocco delle assunzioni dei lavoratori interinali, dalla riduzione delle indennità integrative di funzione e da nuove modalità di missione. 
"In questo modo – ha spiegato  Sommariva – abbiamo contenuto di circa 500 mila euro il costo del personale, parliamo di circa il 10% in meno rispetto alla spesa complessiva, condividendo questo passaggio con le organizzazioni sindacali".
Detto questo, per il numero uno di Turismo Fvg i dipendenti (circa 100 per lo più assunti con contratto privatistico) sono uno degli ingredienti essenziali ai fini dell’efficacia dell’azione dell’agenzia. "Abbiamo un grande valore nel campitale umano, composto in prevalenza da donne, giovani, con molte competenze". 
Nel far fronte alla spending review Turismo Fvg ha seguito le indicazioni fornite dalla giunta Tondo, "che – ha ricordato Sommariva – ha scelto, unico caso tra le regioni d’Italia, di non introdurre la tassa di soggiorno". Scelta giudicata determinante per la tenuta del turismo nel 2012 assieme alla definizione di una governance stabile per l’agenzia, attraverso tre direzioni rispettivamente marketing, amministrativa e information&communation tecnology, e ancora all’avvio di alleanze strategiche di portata interregionale e transnazionale come nel caso delle Dolomiti, della Carinzia e della Slovenia. Al rigore si è accoppiato lo sviluppo.
Rispetto a regioni che hanno registrato perdite a 2 cifre, in Fvg l’annus horribilis del turismo italiano è stato archiviato con un leggero aumento degli arrivi (+0,3%), un contenuto calo delle presenze (-1,7), ma soprattutto con due segni più che fanno ben sperare e riguardano gli arrivi degli stranieri, in crescita del 2,3%, e di quelli legati al turismo di nicchia che ha premiato gli sforzi dell’agenzia mirati allo sviluppo di nuovi fronti di attrazione legati allo sport, all’enogastronomia, alla cultura e al cicloturismo di fianco agli inossidabili mare e montagna.
"Il turismo di nicchia è cresciuto. Vuol dire che la strategia indicata dalla giunta di puntare su questi nuovi turismi è stata vincente così come quella di puntare sui mercati stranieri", ha concluso Sommariva.

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