sabato, 27 Aprile 2024

Norme anti bagarinaggio, AGTA: non c’è stato confronto con operatori

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’AGTA – Associazione Guide Turistiche Abilitate in merito alle norme ‘anti-bagarinaggio’ attivate al Colosseo.

“Sono entrate in vigore le nuove misure volte a contrastare il ‘bagarinaggio’ al Colosseo.  Le novità sono state rese note senza un preventivo confronto con gli operatori (tour operator, agenzie turistiche e associazioni guide), appena 2 giorni prima dell’entrata in vigore delle nuove regole, e senza fornire i dettagli necessari, scrivendo semplicemente “Saranno comunicate nei prossimi giorni le modalità di prenotazione dei biglietti nominativi per gli operatori turistici, in modo da non ostacolare la loro attività professionale”. Questo ha ovviamente gettato nel caos le agenzie e gli operatori, soprattutto stranieri, che si sono ritrovati questa mattina di fronte alla nuova situazione ma senza informazioni adeguate.

Delle nuove regole, accogliamo con favore la riapertura della cassa alla Salara e il raddoppio del numero di biglietti per la vendita in loco al pubblico, per tutti coloro che non hanno acquistato in anticipo on line o al call center.  Infatti la modalità di vendita alle casse, solo ai visitatori non “intermediati” (cioè all’utente finale e non agli operatori del settore) tutela il “consumatore” da ogni eventuale possibile accaparramento in loco.
Segnaliamo però che l’aumento dei biglietti a disposizione per la vendita in loco è proporzionale alla diminuzione di quelli venduti online e al call center, perché il numero dei biglietti totali è sempre lo stesso. Come una coperta troppo corta, si aumentano da una parte e si tolgono dall’altra.

Di ben più ampia portata è la misura legata all’introduzione dei biglietti nominativi, che teoricamente dovrebbe limitare fortemente l’accaparramento dei biglietti. Diciamo “teoricamente dovrebbe”, perché rischia di non essere efficace per vari motivi.
I biglietti nominativi in sé non sono una novità assoluta al Colosseo: sono già in uso per i Sotterranei (e per i serali “La luna sul Colosseo”) da giugno 2022. Furono introdotti dalla Direzione del Parco per contrastare il problema dei biglietti dei Sotterranei introvabili (e venduti a prezzi stratosferici), ma così non è stato. La domanda è talmente alta rispetto all’offerta che il sistema nominale non è bastato a contrastare e neanche a scalfire il problema.

Se invece nel caso di tutti gli altri biglietti funzionerà – tutti noi ce lo auguriamo – dipende da vari fattori.
Primo: i controlli.
Le regole funzionano se si attuano controlli seri ed efficaci. Anche per i concerti con decine di migliaia di persone ci sono i biglietti nominali, ma solo a una minima percentuale delle persone viene controllata la corrispondenza tra il nominativo e il documento.  Se si volesse effettivamente controllare il nominativo sul biglietto e quello sul documento di ogni visitatore in entrata al Colosseo con il personale attualmente disponibile e con i pochi varchi aperti si formerebbero file di ore. Quindi o si è disposti a impiegare molto più personale e aprire più entrate, o o si sta pensando fin d’ora solo a controlli “a campione”. Se i controlli non saranno più che seri, però, l’intera misura sarà inutile, perché alcuni soggetti disonesti conteranno sul fatto di poterla fare franca. Soprattutto, l’efficacia di questa misura non può essere legata alla discrezionalità di chi controlla e alla decisione del determinato agente di custodia su chi selezionare e chi no.

Secondo: il tipo di biglietto.
Attualmente i nominativi dei biglietti per i Sotterranei possono essere modificati perché sono in pdf (utilizzando software di modifica appositi). Il personale preposto al controllo (che non appartiene al concessionario, a cui spetta invece il compito di prendere le prenotazioni ed emettere i biglietti) guarda la corrispondenza tra il nome scritto sul biglietto (indipendentemente che sia stampato o su dispositivi elettronici) e il documento che il visitatore in entrata esibisce al momento, quindi è possibile cambiare i nomi rispetto a quelli forniti al momento della prenotazione.
Se si pensa di usare lo stesso tipo di biglietti, è una battaglia persa.
L’unico sistema serio che non permetterebbe modifiche e anzi aiuterebbe a svolgere i controlli molto velocemente è quello in uso nel boarding pass delle compagnie aeree, dove il codice a barre contiene i dati del passeggero e permette di confrontarli immediatamente con quelli del passaporto.

Ci auguriamo quindi che il tutto non si risolva in una bolla di sapone e che i biglietti nominativi non diventino lo schermo dietro cui nascondersi per dire di avere preso provvedimenti.

Invitiamo comunque fin da ora ad aspettare alcuni mesi prima di poter valutare l’efficacia della nuova misura. Infatti già in questi giorni, prima dell’entrata in vigore delle nuove regole, sul sito c’erano numerosi biglietti disponibili per la seconda metà di novembre, semplicemente perché diminuendo i flussi turistici  le piattaforme di secondary ticketing acquistano meno biglietti. Abbiamo visto lo stesso fenomeno ad agosto: c’era che si rallegrava per un’inusitata abbondanza di biglietti, attribuendo la cosa all’avvio delle indagini da parte dell’Antitrust. Ma si trattava semplicemente del calo fisiologico dei flussi di visitatori che registriamo ogni anno ad agosto, e infatti a settembre e ottobre è risultato impossibile acquistare i biglietti sul sito ufficiale.

In ogni caso i biglietti nominativi non potranno risolvere la situazione, perché il problema fondamentale è che al Colosseo la domanda è superiore all’offerta. Il problema vero, che però si continua a non voler affrontare, è la sproporzione tra il numero di accessi giornalieri previsti dall’attuale Direzione e la domanda, considerati anche i flussi turistici in costante crescita. Già da molti anni c’è il limite massimo di 3.000 visitatori in contemporanea, calcolato sulla base delle uscite di sicurezza, della superficie visitabile e di vari altri elementi. Di fatto questi biglietti non sono sufficienti.

A nostro avviso, il problema della mancanza di biglietti può essere risolta solo mettendo in atto un insieme di misure, tra cui, fondamentale, l’aumento del numero di biglietti, che, se si vuole, può essere raggiunto attraverso molteplici opzioni:
– Estendere l’orario di apertura, anticipandola almeno alle 7:00/7:30 e posticipando di un’ora la chiusura in estate quando la temperatura e’ terribile (poco utile l’anticipo ora alle 8:30 in inverno quando i visitatori sono meno e non fa caldo). E’ stato fatto in vari monumenti italiani, pensiamo che si possa fare anche al Colosseo, se c’è la volontà.
– Aumentare il limite massimo di 3.000  persone in contemporanea, lo stesso da anni, aggiungendo una uscita di sicurezza e ampliando la superficie aperta al pubblico.
– Riaprire l’entrata Stern (o altre nelle vicinanze) e prevedere 2 diversi percorsi in contemporanea, uno molto breve (solo piano terra, con mezzo giro intorno all’Arena sul versante del Celio) e uno più lungo (quello attuale con piano terra e primo piano); questo aumenterebbe di molto la capienza ma non la folla, anzi andrebbe a decongestionare il monumento diversificando i percorsi.

AGTA ha chiesto ripetutamente da mesi, in parte dallo scorso anno, ma senza esito, tutte queste opzioni, sottoponendo varie proposte alla Direzione, ma abbiamo sempre ricevuto rifiuti.

Rinnoviamo la richiesta di un Tavolo Tecnico permanente al Ministero con i maggiori rappresentanti degli operatori del settore – tour operator, agenzie e associazioni nazionali delle guide turistiche – che da anni si occupano di contrastare i problemi del monumento”.

 

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