Ha preso il via il check-up completo sullo stato di salute di Fontana di Trevi. Per debellare le microfessure presenti nel marmo, la fontana avrà bisogno di qualche intervento di restauro. Intanto, hanno già preso il via i lavori per il rifacimento del rivestimento del muro crollato qualche giorno fa al Pincio. Un crollo aveva interessato mercoledì scorso 9 metri di quel muro disegnato dal Valadier. Ma sono diversi i monumenti tenuti nella Capitale. Ieri il sindaco Gianni Alemanno è montato su un braccio elevatore per andare a controllare da vicino lo stato della Fontana di Trevi. “La Fontana di Trevi, vista da vicino, ha uno stato di conservazione complessivamente buono, ma è chiaro che ci sono molti punti che possono essere fragili e che mostrano segni di problemi molto antichi”, ha detto il sindaco. Ma è comunque necessario un restauro “complessivo, per il quale servono circa 2,5 milioni di euro”. Sos per i monumenti romani anche da parte di Alessandro Maruffi, presidente della Cna di Roma costruzioni. “A Roma e Provincia, negli ultimi anni, gli importi a base d'asta destinati a opere di riqualificazione e restauro sono crollati di circa il 25%. Ed è andata male anche sul fronte delle aggiudicazioni, il cui numero si è ridotto del 18% e il cui importo è sceso fino al 38%”.
Intanto, il check-up della Fontana di Trevi farà il punto sul restauro vero e proprio. Il primo passo è “quello di identificare tutti gli strati dei restauri precedenti, che vanno rimossi, e intervenire su questi – ha spiegato Umberto Broccoli, sovrintendente di Roma Capitale – poi bisogna identificare tutte le varie fessurazioni e ci stanno lavorando gli architetti delle sovrintendenze”.
Dopo la fontana di Trevi è il turno delle Mura Aureliane che saranno monitorate e sottoposte a screening. “A dicembre – conclude Broccoli – sapremo con chiarezza quali sono gli interventi da fare e qual è lo stato reale di salute del patrimonio storico-monumentale della Capitale”.